LE AREE UMIDE, UNA RICCHEZZA DA PRESERVARE AL PARCO MONTI AUSONI

Si è celebrata ieri la Giornata mondiale delle zone umide. Organizzati dall’Ente Parco dei Monti Ausoni, presso il Lago di Fondi ed il Lago di Canterno, incontri e laboratori didattici con classi di alunni della scuola media

Si è celebrata ieri la Giornata mondiale delle aree umide, in ricordo della firma, avvenuta il 2 febbraio 1971, della Convenzione di Ramsar sulla conservazione e l’uso razionale di questi ecosistemi e delle loro preziose risorse. Le aree umide, infatti, non solo ospitano una ricca varietà di piante, uccelli, mammiferi, rettili, anfibi, pesci e invertebrati, ma ci garantiscono ingenti risorse di acqua e di cibo e, in più, svolgono una funzione fondamentale nella mitigazione dei cambiamenti climatici, in quanto immagazzinano grandi quantità di carbonio e assorbono le piogge in eccesso, arginando il rischio di inondazioni e rallentando per altro verso l’insorgere della siccità.

Nel corso degli ultimi decenni le aree umide del nostro pianeta hanno subìto profonde trasformazioni a causa delle bonifiche, della crescente urbanizzazione costiera e dell’inquinamento. Tutto ciò ha compromesso le condizioni di equilibrio di ecosistemi particolarmente fragili, provocando danni che, in assenza di opportuni interventi, rischiano di essere irreparabili.

Per questo le principali Organizzazioni preposte alla tutela ambientale, tra cui l’ONU, stanno lavorando per recuperare, ripristinare e ampliare tali zone. E nella stessa direzione si muove la Nature Restoration Law, la “legge sul ripristino della natura” approvata di recente dal Parlamento europeo. Tra gli interventi ritenuti necessari e prioritari, che l’Unione Europea contribuirà a finanziare, figurano il ripristino e la rinaturalizzazione di spazi idonei a contenere l’esondazione dei corsi d’acqua, la ricreazione di dune per contrastare l’azione dell’erosione marina, la ricostituzione di zone umide capaci di assorbire le acque in eccesso durante le precipitazioni estreme.

“L’Ente Parco – ha dichiarato Giuseppe Incocciati, Commissario dell’Ente Parco – ha inteso celebrare la Giornata mondiale delle aree umide organizzando due incontri, rispettivamente al Lago di Fondi con gli alunni della classe III B primaria dell’IC Aspri e, in collaborazione con la Cooperativa Ent dei Monti Ernici, nella Riserva naturale del Lago di Canterno con gli alunni delle classi II D e II E dell’IC di Fiuggi-Acuto, con uscite e laboratori didattici in campo incentrati sugli ecosistemi lacustri, la biodiversità delle zone umide, la tutela dell’avifauna e della flora.

La Giornata mondiale delle aree umide di quest’anno – prosegue Incocciati – intende porre l’accento sui benefici che l’uomo può trarre da un giusto ed equilibrato rapporto con la natura. Le aree umide sono appunto quelle che maggiormente mitigano l’inquinamento assorbendo anidride carbonica e ci salvaguardano dagli effetti di eventi climatici estremi. Di qui la particolare cura con cui l’Ente vigila sulle aree che circondano i Laghi di Fondi, di San Giovanni Incarico e di Canterno. Questi siti, grazie anche a realizzazioni come la pista ciclopedonale del lago di Canterno, sono oggi meta di un turismo in rapida crescita. Ciò accresce le nostre responsabilità e il nostro impegno. La tutela delle aree umide continuerà a essere un punto fermo nella politica di gestione dell’Ente”.

“Nelle aree protette affidate alla gestione dell’Ente Parco – ha ricordato il Direttore dell’Ente Parco, Lucio De Filippis – sono presenti tre importanti aree umide generate da tre diversi bacini lacustri: il

Lago di Fondi, che è un lago costiero, il Lago di San Giovanni Incarico, formatosi a metà degli anni Quaranta in conseguenza dalla costruzione di una diga per una centrale idroelettrica sul fiume Liri, e il Lago di Canterno, di origine carsico-artificiale Su queste aree l’Ente svolge un’assidua azione di tutela, conservazione e valorizzazione. Sui fondali dei laghi si depositano ingenti quantità di carbonio che le acque sequestrano all’atmosfera: i laghi, dunque, esercitano una importante funzione di mitigazione dell’inquinamento, a tutto beneficio del territorio circostante. Tale funzione rischia di essere intaccata, nel caso del Lago di Fondi, dall’eutrofizzazione delle acque: un fenomeno indotto dagli scarichi abusivi e dallo sversamento di pesticidi nel bacino. Per questo siamo impegnati a promuovere con tutte le parti interessate (Comune, Consorzio di bonifica, associazioni, privati) il “Contratto di fiume e di lago” per l’adozione di tutte le misura necessarie – a partire dalla manutenzione e dal controllo dei canali che immettono le loro acque nel Lago – per evitare che abusi di questo tipo abbiano a continuare. Al tempo stesso, per avere un riscontro scientifico in merito alla situazione in atto e poter programmare una adeguata azione di monitoraggio, abbiamo incaricato un centro di ricerche ambientali e biotecnologie, il CESAB, di condurre uno studio teso a verificare quanto gli insediamenti di uso civile e le pratiche zootecniche e agricole abbiano modificato o possano modificare gli equilibri ecologici del Lago e dell’area limitrofa”.

“E per aumentare la conoscenza delle vicende storiche che hanno interessato questo nostro territorio, abbiamo accolto, con il nostro patrocinio, l’iniziativa di presentazione del libro della Ricercatrice Roberta Biasillo ‘Una storia ambientale delle Paludi pontine, promossa dall’ANPI e che si terrà oggi 3 febbraio a Fondi, alla quale parteciperò – conclude De Filippis – con un mio contributo tecnico, come geologo e come direttore dell’Ente Parco Regionale, convinto sempre di più che le aree umide rappresentano per tutti una ricchezza che va gelosamente preservata”.

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