“I centri anziani protestano sotto il Comune, le lavoratrici e i lavoratori della cooperativa Osa sono in stato di agitazione. Tutti i nodi di un’incapacità politica e amministrativa si stanno purtroppo rivelando e stanno colpendo diverse categorie di cittadini, spesso i più fragili. Intanto però né la sindaca, tra l’altro delegata nazionale al Welfare per l’Anci, né i suoi assessori ci hanno messo la faccia scendendo a rassicurarli”.
Così il movimento Latina Bene Comune, per voce dalla segretaria, Elettra Ortu La Barbera, e dei consiglieri comunali, Dario Bellini, Damiano Coletta, Floriana Coletta e Loretta Isotton, commenta le difficoltà che stanno vivendo i centri anziani del capoluogo e anche i lavoratori della cooperativa Osa, aggiudicataria dei Servizi sociali, sui quali incombe la mannaia dei tagli al personale e della conseguente riduzione dei servizi.
“I centri anziani – dichiara il movimento – si sentono abbandonati. Hanno dovuto organizzare presidio sotto il Comune per essere considerati. Non era mai accaduto prima che manifestassero contro un sindaco e un’amministrazione. Queste 10 strutture, frequentate da circa 4.500 persone, rappresentano un patrimonio che va preservato e tutelato. Sono parte del tessuto stesso della città e punti di riferimento per l’aggregazione e l’invecchiamento sano e attivo. Ma l’amministrazione li ha dimenticati, non riconoscendo loro neppure un contributo annuale per le preziose attività organizzate e non trovando soluzioni concrete al problema legato al loro adeguamento per l’agibilità”.
“Nello stesso momento 300 lavoratori della Osa, preoccupati per la scadenza della proroga dell’appalto dei servizi sociali – continua Lbc – hanno dovuto rivolgersi al prefetto, attraverso tutte le sigle sindacali unite, a fronte di tutte le richieste di confronto inviate all’amministrazione comunale negli ultimi due anni e rimaste senza risposte. Ricordiamo che è su questi lavoratori che si regge l’assistenza domiciliare ad anziani e persone disabili, il funzionamento dei centri diurni e l’assistenza scolastica integrata. Ma l’indirizzo è chiaro: il Comune non ha fondi e taglia, individuando probabilmente altre priorità. Tutto questo si tradurrà in una riduzione del lavoro dei dipendenti ma anche in un ridimensionamento dei servizi offerti a bambini, anziani e persone disabili. Purtroppo sapevamo già che l’attenzione e la sensibilità verso le tematiche del welfare non fanno parte dei valori di questa amministrazione, al di là degli slogan elettorali. E questa vicenda insieme alla pessima gestione dei centri anziani, la cui protesta è stata tra l’altro definita strumentale, ne è la dimostrazione”.