LAZIO: 100 DOTTORATI INDUSTRIALI PROMOSSI DA UNIVERSITÀ E IMPRESE

Pubblicati  i 100 progetti vincitori dell’avviso pubblico; partiranno a gennaio. Coinvolte Università, grandi imprese, Pmi, enti di ricerca e fondazioni

Sono stati pubblicati  i 100 progetti vincitori del bando regionale per i dottorati industriali, pensato per dare vita ad altrettanti percorsi di alta specializzazione, molto innovativi, coerenti con la Smart Specialization Strategy (S3) regionale e con un programma formativo integrato da realizzare in collaborazione con il mondo delle imprese.

Scopo dell’avviso pubblico (“Intervento per il rafforzamento della ricerca nel Lazio – incentivi per i dottorati di innovazione per le imprese”) – finanziato con 3 milioni di euro del Fondo Sociale Europeo, integrati con ulteriore milione e 350mila euro per poter soddisfare tutte le domande – quello di far nascere dottorati ad alto contenuto innovativo promossi dalle partnership tra università (statali e private), Pmi e grandi imprese ed enti pubblici. In modo da valorizzare i giovani laureati delle università del territorio, creare e facilitare i rapporti di collaborazione tra atenei e imprese, innovare il modello produttivo laziale investendo in ricerca e sviluppo e favorire l’inserimento lavorativo di giovani altamente qualificati nella realtà economica regionale.

Il bando contribuisce al finanziamento (con una quota che, a seconda dei casi fa dal 50% al 70% della spesa necessaria) di 100 borse di studio per altrettanti percorsi di dottorato che dovranno chiudersi entro il 31/12/2023 (in aggiunta a quelli già accreditati dal Miur). I percorsi sono stati proposti da 11 Università statali e non statali del Lazio (La Sapienza, Tor Vergata, Roma Tre, Tuscia, Cassino e Lazio Meridionale, Lumsa, Niccolò Cusano, Cattolica del Sacro Cuore, Luiss-Guido Carli, Campus Bio-Medico e Roma “Foro Italico”) in partnership con imprese ed enti pubblici con sede legale o operativa nel territorio regionale, rispondendo al proposito di favorire la permanenza dei dottori di ricerca in una regione che investe molte risorse per l’istruzione di qualità.

Tra le caratteristiche principali dei progetti vincitori, quelle di essere di elevato profilo scientifico e con particolari requisiti di qualità; inoltre molti di essi (62 su 100) hanno un profilo internazionale in quanto prevedono almeno un trimestre da svolgersi all’estero.Molto importante la risposta da parte delle imprese: 67 percorsi di dottorato vedranno la partecipazione di Pmi e 14 di grandi imprese del territorio regionale; 15 progetti vedono invece la partecipazione di enti pubblici (tra cui il Cnr, l’Enea, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e l’Istituto Superiore di Sanità) mentre partner dei restanti 4 saranno fondazioni.

Elemento centrale di tutti questi progetti è la coerenza con la S3, la Strategia di Specializzazione Intelligente regionale (ossia l’insieme degli obiettivi strategici di sviluppo per il prossimo futuro fissati dalla Regione Lazio), come hanno sottolineato gli assessori regionali al Lavoro e nuovi diritti, Formazione, Scuola e Diritto allo Studio universitario, Politiche per la ricostruzione, Claudio Di Berardino, e allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Ricerca, Start-up e Innovazione, Paolo Orneli, promotori del bando: “Le tematiche oggetto dei percorsi di dottorato – hanno dichiarato – apportano un contributo diretto, in un’ottica di conoscenza e di innovazione, nell’ambito delle sette Aree individuate nella S3: Aerospazio, Agrifood, Green economy, Industrie Creative Digitali, Patrimonio culturale e tecnologia della cultura, Scienze della Vita, Sicurezza.” “In particolare – hanno aggiunto – è molto rilevante il numero di progetti attivati nell’Area delle Scienze della Vita (27%), con tematiche che spaziano dalla ricerca nell’ambito delle specialità medico-diagnostiche alla prevenzione in ambito sportivo, sempre nell’ottica dell’innovazione tecnologica. Il 21% dei percorsi, invece è incentrato sulla Green Economy, con progetti che mirano alla sostenibilità ambientale, conciliando il ricorso alla digitalizzazione e all’intelligenza artificiale e altrettanti afferiscono invece al fondamentale comparto delle Tecnologie Abilitanti, le Key Enabling Technologies, particolarmente importanti perché ad alta intensità di conoscenza e di ricerca e generatrici di posti di lavoro altamente qualificati. Un rilevante numero di progetti, il 10%, è incardinato sull’Area di Specializzazione del Patrimonio culturale e tecnologia della cultura, importantissima in una Regione come la nostra”. Sono stati presentati progetti anche in materia di Agrifood, Aerospazio, Sicurezza e Industrie Creative Digitali.

Questo bando è un vero punto di svolta strategico nella nostra politica – hanno concluso – perché imprime una spinta precisa verso la valorizzazione del capitale umano, giovane e altamente qualificato, pone solide basi per rendere strutturale la collaborazione tra i mondi della formazione, della ricerca, dell’impresa e del lavoro dignitoso, dando corpo a quella visione unica e organica dello sviluppo che abbiamo in mente.”

Adesso le università, nell’arco del mese di dicembre, dovranno espletare al proprio interno le formalità necessarie per far partire i dottorati da gennaio 2021.

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