L’intervento della capolista per il Pd, Daniela Fiore, a margine della presentazione dei candidati della colazione progressista: “Centrodestra dei “soliti noti”, in balia delle contraddizioni e dei personalismi a discapito della candidata sindaco“
«Sentiamo parlare di un centrodestra che ha ritrovato unità e compattezza in vista delle prossime elezioni amministrative, ma è un refrain stantio e poco utile al dibattito che dovrebbe accompagnare questa fase di campagna elettorale e che dovrebbe vertere sui temi e le proposte per Latina. La verità che dobbiamo raccontare ai cittadini e alle cittadine è che la musica è sempre la stessa: siamo di fronte a un’unione di scopo che ha al suo interno un coacervo di contraddizioni tali che è difficile credere a un nuovo corso per Latina, centrato sulla tutela dei diritti civili e delle donne. Non basta scegliere una frontwoman se nella scena politica restano gli stessi di sempre eil confronto è costantemente mediato da figure di riferimento maschili». La stilettata arriva dalla capolista per il Partito democratico, Daniela Fiore, a margine della conferenza stampa tenuta oggi presso la sede di Latina Bene Comune per la presentazione delle liste della coalizione progressista a sostegno di Damiano Coletta sindaco.
“La candidata sindaco del centrodestra – continua Fiore – stenta ad essere protagonista della sua campagna elettorale per la presenza ingombrante di personaggi noti, sempre gli stessi, che serrano le fila di tutto e rendono poco credibili gli slogan su un cambiamento di passo e prospettiva per la rinascita della città».Tra le tante contraddizioni interne cui fa riferimento la candidata del Pd, merita di esserne segnalata una, «la più eclatante ed eloquente» secondo Fiore: «Il capolista della civica della Celentano, solo pochi giorni fa, in una nota trasmissione televisiva su rete nazionale, si è lasciato andare a dichiarazioni gravissime che tradiscono una mentalità maschilista, intrisa di machismo e che si fa beffe della dignità femminile. Da capolista di una lista che vede candidate tante ragazze del 2000 – afferma l’esponente democratica – ritengo inaccettabili le affermazioni di Vittorio Sgarbi. Ci saremmo aspettati una presa di distanza netta da parte della candidata Celentano, ma finora abbiamo visto solo accomodamenti convergenti sui soliti personaggi. È difficile pensare che gli appelli alla valorizzazione della cultura possano essere lanciati attraverso linguaggi propri di una sottocultura che degrada il femminile. Alla luce di queste considerazioni e in presenza delle contraddizioni palesate dal centrodestra in questi giorni, riteniamo di essere la forza più credibile e salda in campo per questa sfida e per il cambiamento, anche culturale, che merita la nostra città“.