Nel concorso nazionale per l’aggiudicazione del titolo di Capitale italiana della cultura 2026, la città di Latina passa anche il secondo turno ed entra in finale.
Latina con il suo “Bonum facere” rientra tra le dieci finaliste e l’audizione del Comune, per l’individuazione della proposta vincitrice, è già fissata al 4 marzo prossimo.
“Esprimo tutta la mia soddisfazione per questa bellissima notizia – ha commentato subito il sindaco Matilde Celentano – È un progetto al quale ho creduto fermamente, insieme all’assessore Annalisa Muzio, sin dai primi giorni d’insediamento. Il risultato è frutto dello straordinario lavoro che abbiamo affidato all’architetto Daniela Cavallo, dell’agenzia PG&W, che in pochissimi giorni è riuscita a svelare le unicità di Latina in un dossier che si è rivelato strategico ai fini del concorso e non solo. Perché, come abbiamo sempre sostenuto, il lavoro dell’architetto Cavallo è una guida preziosa per la crescita culturale della città, sulla quale l’amministrazione comunale che rappresento sta investendo moltissimo”.
“Sono anche lieta – ha aggiunto la prima cittadina del capoluogo pontino – per il risultato raggiunto dalla città di Gaeta, segno inequivocabile delle potenzialità che la nostra provincia è in grado di esprimere”.
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CAPITALE DELLA CULTURA 2026: TRA LE DIECI FINALISTE LATINA E GAETA
L’ufficialità della notizia è arrivata questa mattina, nella sede di piazza del Popolo, a mezzo Pec. Il Ministero della Cultura, in riferimento al procedimento al conferimento del titolo di “Capitale italiana della cultura” per l’anno 2026, ha comunicato al Comune di Latina che la giuria, istituita con decreto numero 362 del 10 novembre 2023, ha individuato i dieci progetti finalisti. Nell’elenco, stilato in ordine alfabetico, risulta “Latina Bonum facere”. A margine della bella notizia, certificata dalla firma segretario generale del Ministero della Cultura, il dottor Mario Turetta, il calendario della audizioni in presenza, che potranno essere seguite in diretta streaming sul canale YouTube del Ministero.
Il Comune di Latina è stato convocato il 4 marzo 2026 per un incontro di approfondimento della candidatura della durata massima di sessanta minuti, esattamente dalle 15.15 alle 16.15.
“Sono convinta – ha affermato Celentano – che faremo una bellissima figura anche il 4 marzo. E ora diamoci da fare tutti. Abbiamo un cantiere in fermento, quello di Latina26, per sostenere fino all’ultimo giorno utile il progetto di candidatura”.
“Colgo l’occasione per ringraziare tutti i partner di questa avventura iniziata insieme agli Ordini degli architetti di Latina e Verona, con l’università Sapienza, e proseguita con l’adesione di un centinaio di enti ed associazioni. Un affascinante viaggio che ci ha fatto amare ancora di più la nostra città, Latina”, ha concluso il sindaco Celentano.
LE ALTRE DICHIARAZIONI DELLA POLITICA
“Latina c’è. Ci abbiamo creduto, abbiamo lavorato e abbiamo portato la nostra città in finale. “Latina Capitale della Cultura” è stata una scommessa su cui abbiamo puntato sin dal primo giorno, con tutto il nostro entusiasmo e la nostra passione, al di là di ogni scetticismo. Abbiamo fatto sinergia e rete, coinvolgendo tantissimi cittadini, le altre istituzioni, le associazioni e i partner privati. Una candidatura che ha avuto il sostegno, solo per citare alcuni dei partner, della rettrice della Sapienza, del presidente della Regione Rocca e di Gerardo Stefanelli, il presidente della Provincia. Una cabina di regia che ci ha emozionato, in ogni fase, ed oggi in maniera particolare.
La stesura del dossier “Latina Bonum Facere” e l’apertura del CantiereLatina26 ha coinvolto tutto i consiglieri comunali, al quale va un plauso e un ringraziamento, e ci ha consentito di fare squadra senza colori politici, nel solo segno della cultura, per cogliere questa opportunità con l’obiettivo di migliorare l’offerta culturale con ricadute positive sull’intero territorio. Arriva, ora, la sfida più grande in attesa delle audizioni pubbliche di marzo. Latina continuerà ancora con più determinazione il percorso già avviato e, grazie all’entusiasmo dei cittadini, avrà la carica giusta per puntare al riconoscimento più alto. Uno speciale ringraziamento al nostro Sindaco, che è stata da subito pronta ad ingaggiare questa sfida insieme a me e a tutta la giunta, agli uffici e all’architetto Daniela Cavallo per l’ottimo lavoro fatto”.
Queste le parole di Annalisa Muzio, assessore all’Urbanistica del Comune di Latina.
“È una notizia straordinaria. Sei mesi fa se avessero detto che Latina sarebbe stata tra le dieci finaliste, non ci avrebbe creduto nessuno. È un risultato incredibile: oggi siamo tra le dieci città italiane che potrebbero diventare la Capitale della Cultura. È una vittoria a prescindere da quello che avverrà, che conferma un grande lavoro fatto sul dossier presentato al Ministero in soli due mesi. Un lavoro non banale e unico nel metodo, possibile grazie alla partecipazione attiva di tutto il territorio. Adesso la città deve giocarsi con le unghie e con i denti la possibilità di raggiungere il titolo. Bisognerà accogliere le persone che vorranno venire a visitare questa città-territorio che va dai monti al mare, riuscendo ad essere all’altezza dell’immaginario collettivo che ora si è costruito. È una nuova sfida che inizia, la più grande”.
Queste le parole di Daniela Cavallo, direttrice del progetto “Latina candidata Capitale Italiana della Cultura 2026”.
“Latina con il suo “Bonum facere” e il Comune di Gaeta rientrano tra le dieci finaliste nel concorso nazionale per l’aggiudicazione del titolo di Capitale italiana della Cultura. Un risultato che da pontino – spiega il senatore Nicola Calandrini (Fratelli d’Italia) – mi riempie di gioia e orgoglio e da rappresentante delle istituzioni mi rende ancora più consapevole del fatto che la strada intrapresa sia quella giusta. Due Comuni della stessa Provincia che, al di là di quella che sarà la scelta finale, vengono premiati, per delle proposte serie, concrete e soprattutto perché rappresentanti di unicità e potenzialità che abbiamo il dovere di continuare a valorizzare e far conoscere in tutto il mondo”.
“Evidentemente entrambe le proposte erano serie, concrete, apprezzabili. Soprattutto i due territori dimostrano di far parte di una provincia ricca, densa di unicità attorno alle quali è ora necessario fare sistema. Ancora una volta è un ente esterno che certifica quanto di grandioso possediamo nel nostro territorio. Ora spero che i detrattori facciano un passo indietro e invece di denigrare e criticare continuamente comincino a contribuire allo sviluppo di questo territorio. Non siamo una provincia perfetta – conclude Calandrini – i problemi ci sono ma ai problemi si possono trovare soluzioni. Criticare è più semplice ma anche più infruttuoso. Auguri alle due città e alle due amministrazioni in lizza per il ruolo di Capitale Italiana della Cultura. Comunque andrà, questo territorio ha già vinto”.
“Una bellissima notizia per tutta la nostra provincia. La giuria per la selezione della città Capitale italiana della Cultura 2026, presieduta da Davide Maria Desario, ha scelto i 10 progetti finalisti e tra questi ci sono quelli presentati da Latina e Gaeta. Si tratta di un riconoscimento importante per tutto il nostro territorio. Siamo l’unica provincia che ha due candidate al titolo di Capitale italiana della Cultura. Da esponente politico istituzionale esprimo viva soddisfazione per il doppio successo registrato da due splendide città ‘faro’ del territorio pontino. Ritengo altresì necessario creare una grande sinergia tra queste ed in generale tutte le realtà della provincia.
Bisogna estendere le attività culturali, turistiche e promozionali a tutte le meraviglie che la nostra provincia ha da mettere in campo. Oltre al capoluogo e a Gaeta, possiamo annoverare delle autentiche ‘perle’ del mar Tirreno, come pure possiamo contare sulle straordinarie bellezze paesaggistiche del litorale e dei monti Lepini. Abbiamo tante realtà anche storiche, che possono connettersi all’altro grande pilastro da potenziare per un nuovo sviluppo economico, il turismo.Sarà sempre più fondamentale concepire il comparto turismo/cultura al pari delle realtà industriali classiche. Il turismo e la cultura sono certamente trainanti per la nostra economia. Dovremo farci promotori dell’idea di un territorio turisticamente e culturalmente accogliente, sostenendo gli interventi necessari legislativi ed amministrativi per favorire ed incentivare le potenzialità di un settore che può rappresentare un solido futuro per un’area ricca di storia, bellezze paesaggistiche ed eccellenze enogastronomiche”.
Lo dichiara in una nota Enrico Tiero, vice portavoce regionale di FdI e presidente della commissione Sviluppo economico e Attività produttive del Consiglio regionale del Lazio.
“Tra i dieci progetti finalisti candidati a Capitale italiana della cultura 2026 rientrano quelli di Latina e Gaeta. La comunicazione, diramata nella mattinata odierna dal Ministero della Cultura, conferma la bontà del lavoro svolto dalle due amministrazioni comunali della provincia pontina, alle quali va il mio plauso, ma ancor di più l’inestimabile valore culturale che le due città hanno dimostrato di avere e che, attraverso il contributo finanziario di un milione di euro a cui aspirano con la vittoria del titolo, vogliono valorizzare e potenziare con prospettive di sviluppo nel breve e lungo periodo.
Diverse per storia, caratteristiche geomorfologiche e urbanistiche, attitudini e patrimonio culturale e paesaggistico, Latina e Gaeta hanno dato prova di aver grande coraggio e ambizione, riconoscendo la necessità di mettere a sistema tempi e risorse e scalzando il pregiudizio della ‘cultura fine a se stessa’, legata solamente a intrattenimento o estetica. Diversamente le due città hanno ritenuto fosse arrivato il momento di investire nella cosiddetta industria culturale, abbracciando la cultura che crea impresa, produce e contribuisce al pil locale, creando occupazione e sempre nuove opportunità per i cittadini. Una direzione che auspico possa proseguire indipendentemente dalla vincita del titolo, nella consapevolezza di come oggi più che mai ci sia la necessità di assicurare crescita generalizzata ai territori, coinvolgendo le realtà in essi già presenti e stimolando nuove nascite, nell’ottica di un continuo e rinnovato sviluppo del tessuto socio-economico e produttivo”.
Lo dichiara in una nota l’eurodeputato della Lega Matteo Adinolfi.