Le statue di marmo sono quelle della Madre Rurale e de La Madre, le due opere realizzate dallo scultore Ulderico Conti nel 1938, che si trovano nei giardini di Palazzo M, mentre le facce di bronzo sono quelle di Maurizio Guercio e di due persone che firmano comunicati definendosi come un’associazione (in effetti la pluralità c’è visto che sono due) denominata “Alleanza per Latina”.
STATUE DI MARMO
Con la delibera di Giunta Municipale n. 158 del 18/4/2017 l’amministrazione comunale ha individuato una serie di interventi relativi a beni del patrimonio culturale del Comune di Latina.
Tale iniziativa si inquadra nell’ambito del cosiddetto Art Bonus. Si tratta della normativa (art. 1 del D.L. 31/5/2014 N. 83) riguardante disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo.
In sostanza è stato introdotto un meccanismo volto a favorire il mecenatismo culturale, per cui chi effettua erogazioni liberali in denaro per il sostegno della cultura può godere di benefici fiscali in forma di credito d’imposta ed essere menzionato come donatore in ordine all’intervento finanziato.
Con la succitata delibera il Comune di Latina ha attivato il cosiddetto Art Bonus, individuando gli interventi per i quali finalizzare le erogazioni liberali, e precisamente:
a) sostegno e promozione delle attività culturali in programmazione presso i musei e la pinacoteca;
b) restauro delle due statue di marmo di Carrara di Ulderico Conti rappresentanti “La madre rurale “ e “La madre”, ubicate nello slargo davanti al Palazzo M;
c) restauro statua in bronzo e basamento di Elisabetta Mayo ritraente “Dafne”, ubicata nel cortile interno del Palazzo Comunale;
d) restauro del gruppo scultoreo di Egisto Caldana rappresentante “Il seminatore, la spigolatrice e le allegorie della fecondità”, ubicate in Piazza Quadrato;
e) restauro frammento di murales realizzato da Sergio Ban davanti all’ex campo profughi ora sede della Facoltà di Econmia dell’Università di Roma “La Sapienza”.
Per ogni intervento è stato indicato l’importo necessario; per le due statue di marmo davanti al Palazzo M è stato stimato in € 28.000.
A seguito della citata delibera di attivazione dell’Art Bonus, si è quindi proceduto all’istituzione in bilancio di singoli capitoli di entrata e di uscita per ogni intervento, in modo da poter accertare correttamente le entrate derivanti dalle donazioni e conseguentemente impegnare in maniera appropriata i collegati capitoli di spesa per la realizzazione dei lavori.
Dell’attivazione dell’Art Bonus da parte del Comune di Latina e della procedura in corso si trova riscontro, così come per tutte le iniziative adottate in Italia, sul sito del MIBACT (Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo).
FACCE DI BRONZO
Nei giorni scorsi Maurizio Guercio, già assessore al decoro urbano per tutto il periodo di Zaccheo Sindaco, si è reso protagonista di una polemica pretestuosa proprio in relazione all’Art Bonus attivato dal Comune di Latina, in particolare in relazione all’intervento concernente le due statue di marmo davanti al Palazzo M.
Va precisato che l’ex assessore di Vincenzo Zaccheo, dopo l’attivazione dell’Art Bonus da parte del Comune di Latina, ha creato il comitato civico “Salviamo le statue”.
Va sicuramente apprezzata la circostanza che si crei un comitato civico per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’intervento per il restauro delle due stature di Palazzo M.
Forse è però discutibile che, invece di limitarsi a fornire le dovute indicazioni ai donatori per effettuare le erogazioni liberali direttamente a favore del Comune (titolare dell’iniziativa), si riscuotano donazioni direttamente come Comitato civico.
Ancora più discutibile è che si organizzino eventi, come a dicembre 2019, in cui si cerca di far passare il messaggio che l’operazione di salvare le due statue sia quasi una propria iniziativa personale, mentre, come abbiamo specificato, è all’interno del percorso Art Bonus attivato e gestito, tra l’altro proprio per previsione normativa, dall’ente locale.
È infine proprio da facce di bronzo che, come detto, si imbastiscano polemiche fuori luogo e pretestuose. In particolare Maurizio Guercio ha attaccato il Comune contestando la mancata contabilizzazione delle somme che si era impegnato a stanziare.
In tale polemica l’ex assessore ha trovato supporto nei due compari che ogni tanto fanno un comunicato a firma “Alleanza per Latina”, associazione che si è proposta alla città nel luglio 2017.
All’epoca, dopo aver definito la loro associazione “un movimento civico legato alla storia e ai valori della nostra comunità e dei nostri borghi, un movimento che sia propositivo per un centrodestra rinnovato e aperto”, hanno gettato la maschera e hanno affermato che il loro modello di città è quello del periodo 2002 – 2007, guarda caso coincidente con l’unica consiliatura intera con Zaccheo Sindaco. Hanno addirittura sentenziato, coprendosi di ridicolo, che nel periodo in questione Latina ”scalava le graduatorie nazionali per crescita del pil”.
Insomma, tanto per fare solo alcuni esempi
- il punto di riferimento per i due compari di Alleanza per Latina è l’amministrazione comunale del project financing della metro (piano economico-finanziaro basato su dati inventati e contratto a favore del privato e a discapito del Comune di Latina)
Leggi anche:
IL GRANDE BLUFF DELLA METRO…E I RESPONSABILI VOGLIONO TORNARE A COMANDARE A LATINA
- la loro stella polare è rappresentata dall’urbanistica fai da te con tanto di spacchettamento e aumento illecito delle volumetrie
Leggi anche:
LATINA. CERVELLATI, LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA E QUELLI CHE NON L’HANNO VOLUTA
- secondo la coppia in questione il massimo dell’efficienza di una amministrazione si esplica nell’acquistare nel corso di una rocambolesca asta fallimentare un fabbricato fatiscente (Ex Icos) per oltre tre milioni di euro, fabbricato oggi trasformatosi in un vero e proprio rudere che noi tutti possiamo ammirare percorrendo la Strada Statale 148
Leggi anche:
LATINA ALL’ASTA (prima parte)
ART BONUS
Dopo questa necessaria divagazione, torniamo all’Art Bonus e alle due statue del Palazzo M da restaurare.
Ecco come stanno le cose.
Ad oggi vi sono state erogazioni liberali per l’importo complessivo di € 13.030, e precisamente: a) donazioni dirette al Comune da cittadini e imprese per € 10.330; b) donazioni raccolte dal Comitato “Salviamo le Statue” e poi versate al Comune per € 2.700.
Trattasi di somme incassate nell’anno 2019 e quindi di entrate già accertate che potranno essere utilizzate nel 2020.
Per quanto riguarda la quota del Comune di Latina, invece, è bene precisare che ovviamente non si tratta di una erogazione, ma di uno stanziamento da prevedere all’interno del proprio bilancio, e quindi necessariamente in quello dell’anno 2020, che è in fase di approvazione.
La somma stanziata nella bozza di bilancio approvazione dalla Giunta da sottoporre all’approvazione del Consiglio Comunale è pari a € 12.000
Una volta approvato il bilancio di previsione, l’ufficio competente potrà iniziare le procedure per la realizzazione degli interventi di restauro.
In conclusione, è evidente la pretestuosità delle lagnanze dell’ex assessore Guercio.
ALLA RICERCA DELLA VISIBILITÀ PERDUTA?
Proprio alla luce del fatto che Guercio ha montato una polemica sul nulla, viene il sospetto che sia alla ricerca della visibilità perduta.
Stiamo infatti parlando di uno dei protagonisti più importanti e significativi del periodo di Zaccheo Sindaco, di cui è stato (e probabilmente lo è ancora) un fedelissimo.
Grazie alla sua fedeltà incondizionata si è potuto cucire addosso un proprio assessorato che ha retto per tutto il periodo in cui Zaccheo è stato Sindaco.
Si tratta dell’assessorato alla qualità urbana: una sua invenzione, una sua creatura.
Prima di Guercio mai c’era stato un assessorato dedicato solo alla qualità urbana e mai ci sarebbe stato dopo di lui.
All’epoca si caratterizzò per il modo non propriamente ortodosso di interpretare il ruolo di assessore, che è un organo di natura politica con compiti di indirizzo. Il fedelissimo di Zaccheo tendeva invece ad occuparsi direttamente della gestione, che è invece prerogativa del Dirigente in forza all’ente locale. Tale atteggiamento lo condusse persino ad un forte scontro con il proprio Dirigente, tanto che ne pretese lo spostamento.
La situazione diede luogo, sia al momento sia successivamente, a commenti tra l’ironico e il sarcastico sulla figura di Guercio, ad esempio del tipo:
Chi mai avrebbe potuto avere la stessa meticolosa attenzione nel seguire le gare d’appalto per la manutenzione del verde? Chi mai avrebbe potuto avere la stessa encomiabile abnegazione nell’occuparsi in prima persona di tutti i lavori volti all’abbellimento della città? Chi mai avrebbe avuto la stessa costanza e determinazione nel catechizzare gli imprenditori e i professionisti che ricevevano incarichi dal Comune, allo scopo di fare in modo che tutto venisse svolto per il meglio e secondo le regole concordate?
Al di là dell’ironia e del sarcasmo e di quanto forse sotteso, una cosa è però certa.
Guercio era così impegnato a curare il proprio giardino che, nonostante sia architetto e notoriamente amante del bello, non ha avuto il tempo di preoccuparsi dello scempio urbanistico operato dalla Giunta di cui faceva parte.
Le note vicende dello spacchettamento dell’urbanistica e delle volumetrie illegittimamente dilatate iniziano infatti il 18 dicembre 2006, con cinque delibere della Giunta municipale che danno il via alle revisioni dei piani particolareggiati di sette quartieri e a tutto quello che ne è seguito e che ancora oggi è, purtroppo, di attualità.