LATINA, SCORZIELLO: “EDILIZIA IMMOBILE NEL CAPOLUOGO”

Giovanni Scorziello

L’ex vice-presidente della Commissione Ambiente e Protezione civile del Comune di Latina, Scorziello: l’edilizia a Latina è rimasta immobile

“In un momento di crisi di nazionale e internazionale l’edilizia, che è il settore con la filiera più lunga (dal fornitore di materiali, al muratore, al notaio, al tecnico, al mobiliere, ecc.), è stata bloccata da Coletta, che ha dunque contribuito ancora di più ad abbassare il Pil della nostra città. Io capisco che un uomo di sinistra, non moderata ma estrema come lui, possa essere contrario all’edilizia in genere, ma pur volendo distinguere l’edilizia “speculativa” da quella “buona”, lui non ha fatto nulla neanche per quest’ultima. La perimetrazione dei nuclei urbani abusivi giace nel cassetto comunale da 12 anni e l’approvazione sarebbe servita a dare la possibilità a tanti concittadini di vedersi riconosciuto un diritto alla casa in autocostruzione, ovvero una sorta di edilizia assistita (già esempio in altre città, Milano ma anche la vicina Cisterna di Latina) a livello familiare, per consentire a fasce sociali più deboli di realizzare un sogno senza pesare sulle casse dello stato”.

L’immobilismo di Coletta ha calpestato questo sogno. Inoltre, con i piani scaduti, alcuni imprenditori o semplici cittadini avevano acquistato un terreno edificabile e lui avrebbe dovuto e potuto riproporli sanando una ingiustizia amministrativa, invece ha pensato bene di fare varianti puntuali per pochi imprenditori ad personam. L’immobilismo di Coletta ha distrutto i loro risparmi. Il caso di via Ombrone, per citare l’esempio più eclatante, grida vendetta amministrativa. Una palazzina costruita e quasi finita con tanto di permesso a costruire, tra l’altro consolidato e senza alcun abuso edilizio, con decine di atti di compravendita stipulati è stata sequestrata. Il Tar ha reso giustizia, ma davanti all’evidenza di un interesse legittimo ovvero di un diritto soggettivo Coletta ha pensato bene di opporsi al Consiglio di Stato: abbiamo visto che lui le sentenze di primo grado non le ritiene sufficienti. L’idraulico, che aveva iniziato i lavori e non ultimati in difficoltà economiche, è deceduto di infarto dopo qualche mese”.

Coletta non ha pensato alla vita delle persone e a chi in quella palazzina ha investito il risparmio di una vita. Coletta ha contribuito a distruggere i risparmi di imprenditori e cittadini che hanno acquistato rimanendo con un pugno di mosche in mano.  Stessa sorte non ha seguito la palazzina di via Roccagorga, dove abita il figlio di un noto politico locale. Medesime condizioni di quella di via Ombrone, ma disparità di trattamento. Imputazione di bilancio di euro 116.000 di spese legali per i 23 proprietari ricorrenti, mascherati in bilancio, ovvero in modo poco trasparente e non appellando la sentenza del Tar per decorrenza dei termini”.  

Coletta ha applicato un comportamento, o meglio, un modo di fare politica a mio avviso discriminatorio. L’ufficio condono del comune ha un tesoretto di circa 30milioni di euro non riscossi. Mai potenziato, ora addirittura con due tecnici e pratiche inevase di condono del 1987, con il concreto rischio di perdere parte di questo tesoretto, che con l’indotto avrebbe consentito a questa città di immettere sul mercato 60 milioni di euro e definire pratiche da oltre 30 anni a beneficio di tutti nessuno escluso. Coletta, con la sua politica amministrativa, ha congelato 60 milioni per la nostra città: non è all’altezza del ruolo e tutto il tempo passato a studiare gli è servito a poco, o forse a niente“.

“Ritengo tutto questo non onesto, amministrativamente parlando. In Emilia Romagna, regione di sinistra, i piani regolatori li fanno i comuni acquistando loro i terreni e cedendoli a prezzi calmierati, il business non lo fa né il costruttore, ma soprattutto i proprietari di terreni che dalla sera alla mattina fanno bingo. Coletta non ha fatto nulla di sinistra o di destra, ha solo determinato, con il suo immobilismo, un incremento di contenziosi e danni, rimanendo alla finestra ad aspettare che le società partecipate fallissero. Coletta lo stipendio da Sindaco o da medico a fine mese lo ha garantito, altri per colpa del suo immobilismo non possono neanche lavorare”.

Così in una nota Gianni Scorziello, già vice-presidente della Commissione Ambiente e Protezione civile del Comune di Latina.

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