Tratti in arresto la scorsa settimana, i tre uomini, ritenuti responsabili dell’aggressione a mano armata di un minorenne in zona pub, decidono di non rispondere al Giudice per le indagini preliminari
Sono rimasti in silenzio davanti al Giudice per le indagini preliminari, Giorgia Castriota, che ha firmato la loro ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, eseguita il 9 novembre scorso dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Latina.
Si tratta dei tre uomini residenti a Latina, di 29, 20 e 45 anni, imparentati fra loro (il più anziano è il suocero di uno dei due giovani), ritenuti responsabili dell’aggressione ai danni di un minorenne ad agosto, in zona pub. A finire arrestati e a scegliere il silenzio nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia, sono Michele Petillo (29 anni), con precedenti per spaccio di droga e attualmente a giudizio nel processo “Scarface” che vede alla sbarra tutto il clan capeggiato da Giuseppe “Romolo” Di Silvio, il fratello Enzo Succi (20 anni) e il suocero Vincenzo Scava (49 anni), un cognome non nuovo alle cronache giudiziarie.
Difesi dagli avvocati Alessia Vita, Sandro Marcheselli, Francesca Bruni e Romolo Mecozzi, i tre sottoposti ai domiciliari si sono visti convalidare l’arresto dal Gip che li ha lasciati con la misura restrittiva.
I tre sono accusati di tentata violenza privata e lesioni aggravate in concorso, nonché per detenzione illegale di armi, poiché, nella tarda serata del 1° agosto 2022, avrebbero aggredito un diciassettenne seduto ad un tavolino di un bar della zona pub, il Caffè Nanà, con i suoi amici per trascorrere una normale serata estiva. Il minorenne all’improvviso è stato accerchiato dai tre uomini che lo hanno bloccato, per impedirgli la difesa e lo hanno dapprima picchiato con violenza e poi accoltellato. Secondo la ricostruzione dei militari dell’Arma, i tre si sono avventati insieme contro il giovane, muniti peraltro di coltello, un collo di bottiglia rotta e una mazza di legno, per poi minacciare il 17enne di cavargli gli occhi e ucciderlo.
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Gli aggressori, successivamente, dopo aver pestato a sangue il ragazzo, persino accoltellato, si sono dati a precipitosa fuga prima dell’arrivo dei Carabinieri allertati dai presenti tramite il numero del 112. Il minorenne è stato immediatamente trasportato al locale pronto soccorso per le cure del caso.
Gli elementi investigativi raccolti hanno consentito di delineare il contesto in cui si è verificata l’aggressione e i motivi alla base dei quali un minorenne, totalmente avulso dalla disputa in atto, è stato mar ridotto rischiando la vita.
I tre sodali, infatti, erano arrivati nei pressi del bar per cercare un altro giovane che aveva avuto, poco prima, con uno di loro un diverbio e non avendolo trovato più sul posto, si erano accaniti sul diciasettenne pensando che lui sapesse dove si trovasse. Si trattava di Matteo Baldascini, noto anche lui alle cronache giudiziarie per episodi di natura violenta e figlio e nipote dei Baldascini coinvolti nell’omicidio Soldi e nell’indagine anti-camorra “Anni 90”. Baldascini era ricercato da Scava, Succi e Petillo perché aveva avuto un discussione con il ventenne Succi.
L’aggressione dei tre, che si sono accaniti con chi non aveva nulla a che fare con il diverbio, è stata interrotta grazie all’intervento di uno dei presenti che ha cercato di allontanare i tre autori per salvare la vita al minorenne, ormai in preda al loro violento accanimento.
L’attività di indagine ha condotto all’identificazione dei tre aggressori che sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria. Un episodio sicuramente inquietante che conferma ancora una volta il senso di impunità di taluni gravitanti nel sottobosco della malavita: il pestaggio con tanto di accoltellamento, infatti, è avvenuto in pieno centro a Latina, in una zona molto frequentata, senza nessun timore di incappare guai futuri con la giustizia. Un segnale probabilmente, questo pestaggio, inviato dai tre aggressori al giovane Baldascini, non indagato ma coinvolto nell’ultimo anno e mezzo in svariati episodi di violenza e incuranza delle regole.