LATINA, MINACCIATO CON UNA PISTOLA IN PIENO GIORNO: ARRESTATO 33ENNE TUNISINO

Il Mcdonalds di Via Romagnoli dove è avvenuta la tentata estorsione
Il Mcdonalds di Via Romagnoli a Latina nei presi del quale è avvenuta la tentata estorsione del 33enne tunisino

La Squadra Volante della Questura di Latina ha tratto oggi in arresto, per i reati di “minaccia e resistenza aggravate a pubblico ufficiale e tentata estorsione aggravata”, un cittadino tunisino di 33 anni, pluripregiudicato e tossicodipendente

Verso le 12.15, a seguito di segnalazione al 113, il personale della Squadra Volante si è recato in Via Romagnoli, nei pressi del parcheggio prospiciente il McDonald’s, dove era stata segnalata la presenza di un uomo, di carnagione scura, alto e con vari tatuaggi, il quale, con in mano una pistola, stava palesemente minacciando una persona.

Nel sopraggiungere immediatamente sul posto, i poliziotti sono stati avvicinati da un uomo che ha riferito loro di essere la vittima delle gravi minacce e che l’autore, alla vista della Polizia, si era dato a precipitosa fuga, nel tentativo di far perdere le proprie tracce.

Immediatamente i poliziotti, dividendosi, hanno operato una manovra di accerchiamento dell’area interessata alle ricerche e, pochi istanti dopo, sono riusciti a individuare il sospetto, sorprendendolo mentre tentava di scavalcare una recinzione ostacolo alla sua propria fuga.

Vistosi ormai perduto l’uomo, privo di qualsiasi scrupolo, ha estratto dalla cintola dei pantaloni una grossa pistola, del tipo semiautomatica, puntandola contro gli agenti che lo avevano raggiunto.

La fulminea reazione dei poliziotti ha permesso, con abilità e perizia, di disarmare e bloccare il 33enne. Un epilogo che ha evitato conseguenze ben più tragiche. L’uomo, prontamente ammanettato, è stato tratto in arresto. Si tratta di Nadhir Ben Mohamed Alì Hablani, già noto alle Forze dell’Ordine per aver provato, nel 2016, a estorcere le persone che parcheggiavano in Via Verdi, pretendendo denaro per la sosta, oppure per aver rubato un telefono.

Negli uffici della Squadra Volante, dopo che la persona minacciata ha formalizzato la denuncia, è emerso una oggettiva realtà: la notte precedente, il tunisino, conosciuto dalla vittima qualche giorno prima, aveva perpetrato un furto all’interno della sua abitazione, asportandogli il cellulare, un tablet ed un portafogli contenente denaro e documenti personali e si era, quest’oggi, ripresentato pretendendo una cospicua somma di denaro per la restituzione del maltolto e inscenando la più classica delle estorsioni nota come “cavallo di ritorno”.

Alle prime resistenze, lo straniero lo ha gravemente minacciato, impugnando la pistola e dicendogli che gli avrebbe sparato alle gambe se non lo avesse pagato.

L’arma, che poi è risultata trattarsi di una perfetta replica della Beretta 92 FS, privata del previsto tappo rosso, pertanto identica alle pistole in dotazione alle Forze dell’Ordine, con colpo a salve in canna e caricatore munito, è stata sottoposta a sequestro insieme al cellulare e al tablet che lo straniero deteneva all’interno di uno zaino e che aveva ancora con sé.

Come disposto dal Pm di turno presso la Procura della Repubblica di Latina, Martina Taglione, il tunisino è stato associato alle Camere di Sicurezza della Questura, dove permarrà, in attesa del rito direttissimo che si terrà domattina presso il Tribunale di Latina.

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