LATINA, LA “SVISTA” SULL’ESPROPRIO COSTA PIÙ DI 300MILA EURO AL COMUNE

Via Mauro Lauro Pietrosanti
Via Mauro Lauro Pietrosanti, Latina

Oltre 300mila euro per una particella non espropriata: il Comune di Latina si accorda con l’Immobiliare Chimar

Si tratta di un esproprio gestito pessimamente e incompiuto su terreni che insistono su Via Vespucci, Viale Le Corbusier e Via Pierluigi dove c’è ora una strada comunale: Via Pietrosanti. Il Tribunale amministrativo di Latina, lo scorso 8 luglio, considerando che mancava proprio il decreto di esproprio, aveva accolto il ricorso dell’Immobiliare Chimar disponendo a suo favore il risarcimento.

Ora, quel risarcimento si è tramutato indirettamente in un debito fuori bilancio in ragione del fatto che Chimar e Comune di Latina, lo scorso 22 giugno, circa tre settimane prima che il Tar si pronunciasse sul ricorso presentato dalla società ad aprile 2018, si sono incontrate. Una riunione al termine della quale Chimar si è resa disponibile alla cessione del bene (fondamentalmente una stradina) per la somma di 257.629,03 euro, a patto che gli importi fossero corrisposti entro la fine del 2020.

Successivamente, l’8 luglio 2020, il Tar ha accolto e condannato il Comune di Latina all’acquisizione sanante dei terreni oppure alla restituzione degli stessi.

Quindi, forte anche di una delibera del consiglio comunale dello scorso luglio, il Comune si è accordato per corrispondere oltreché ai 257mila euro e rotti, anche i 56.678,39 euro di Iva più le spese di 3mila a cui era stato condannato dal Tar di Latina.

In tutto, anche a fronte del calcolo effettuato dall’U.O.S. Espropri, l’Ente di Piazza del Popolo sborserà a favore della Chimar, 318.545,42 euro così come deliberato dal Consiglio Comunale dell’ultimo dell’anno (31 dicembre 2020) con tutti i voti della maggioranza di Latina Bene Comune (l’opposizione era assente).

Una soccombenza da parte del Comune di Latina che ha una storia lunga e che risale a un quarto di secolo fa quando, a dicembre 1995, la Giunta Finestra approvò il progetto esecutivo e di 1° stralcio per la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria ad esecuzione diretta della viabilità di PRG del Centro Direzionale tratto tra le vie Bruxelles, Pier Luigi Nervi e Le Corbusier, a scomputo degli oneri di urbanizzazione dovuti dalle società Chimar, Consorzio C.D., Consorzio Due Fiori, Girasole e Latina Fiori. Al contempo venne dichiarata la pubblica utilità delle opere da realizzare, stabilendo anche l’attivazione del procedimento espropriativo per l’acquisizione di tutte le aree necessarie non facenti parte dell’istituto perequativo.

In seguito, con due delibere distinte nel 1996, la stessa Giunta promosse l’occupazione delle aree occorrenti alla realizzazione delle opere dando avviso all’Immobiliare Chimar.

Tuttavia, in sede di esecuzione del verbale di stato di consistenza e presa di possesso delle aree, per la particella 1625 del foglio 168 di proprietà della Immobiliare Chimar s.r.l., non venne eseguito l’esproprio in quanto sopravvennero – secondo quanto riporta il Comune di Latina – “impreviste situazioni tecniche riguardanti una più consona ed efficace soluzione nei collegamenti della costruenda viabilità in adiacenza con l’area in oggetto, ovvero comprendente la parte finale del collegamento con la rotatoria delle vie Vespucci e Le Corbusier“.

Ecco, allora, che il decreto espropriativo si concluse, con il decreto del Presidente della Regione Lazio (competente per materia), senza comprendere la particella 1625. Nonostante il mancato esproprio, la particella venne utilizzata “sine titulo” per la realizzazione del collegamento delle vie Cavata ed Ufente a Via Pier Luigi Nervi, tratto di strada oggi denominato via Mario Lauro Pietrosanti.

Un abuso che ha fatto sì che 23 anni dopo dal primo atto del dicembre 1995, la Chimar potesse far valere le sue ragioni al Tar e concludere un accordo col Comune di Latina da oltre 300mila euro. Tutto per una particella non espropriata. Anche questa è ed è stata l’urbanistica a Latina.

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