LATINA, INCIDENTE AL DIPENDENTE DELL’AZIENDA AGRICOLA. AGRILATINA SMENTISCE OMIZZOLO: “RICOSTRUZIONE FALSA”

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Incidente al dipendente indiano dell’Agrilatina: la società ha risposto a Marco Omizzolo che aveva scritto su Il Manifesto la sua ricostruzione

L’episodio è avvenuto sabato 22 agosto dentro l’azienda che si trova in Via Isonzo: il dipendente, un indiano di 32 anni, di nome Amarjeet, si era fatto male sul luogo di lavoro e in seguito era stato accompagnato da altri lavoratori in un altro campo della nota azienda di biodinamica. Dapprincipio l’incidente era stato attribuito a un dipendente dell’Azienda agricola Ganci: in realtà il dipendente di Agrilatina si trovava sui terreni affittati da Ganci ad Agrilatina medesima. 

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Omizzolo, nel suo articolo, pubblicato ieri, 25 agosto, aveva raccontato l’episodio come l’ennesimo ai danni della comunità indiana con la marca dello sfruttamento e della prevaricazione. Una tesi che Agrilatina S.a.S. ha smentito con una nota che pubblichiamo di seguito.

LA NOTA DI AGRILATINA – Apprendiamo con grande dolore, dell’erroneo articolo pubblicato da Marco Omizzolo sul giornale Il Manifesto relativamente ai fatti accaduti sabato 22 scorso a un nostro dipendente. Si tratta di una ricostruzione falsa e priva di qualsiasi fondamento, che siamo costretti a smentire categoricamente.

Come attestato dal verbale della Polizia, il nostro dipendente Amarjeet, in seguito ad una caduta mentre era a lavoro, è stato immediatamente e adeguatamente soccorso e mai lasciato solo, al contrario da quanto asserito nell’articolo. Amarjeet lavorava dalle ore 7.00, come tutti i dipendenti di Agrilatina italiani e stranieri, a un’altezza inferiore ai quattro metri sulla gronda di una serra. Incidentalmente ha perso l’equilibrio cadendo a terra. Immediatamente è stato assistito dai colleghi italiani e indiani presenti sul luogo, che lo hanno accompagnato su un terreno di nostra pertinenza che consentisse l’atterraggio dell’elicottero del 118, da noi chiamato, per agevolarne il soccorso.

Ancora oggi non riusciamo a comprendere come si sia potuto affermare che “tutti i suoi compagni di lavoro, infatti, aspettavano Amrinder davanti l’ospedale civile di Latina e invece lo ritrovano in un campo agricolo distante dal luogo dell’incidente e lì abbandonato in attesa di soccorsi”. O peggio ancora che “i capi hanno cercato di nascondere l’incidente, lasciandolo agonizzante in terra”.

Tutti i colleghi erano regolarmente sul posto di lavoro, ma soprattutto Amarjeet è stato immediatamente soccorso e assistito fino al suo arrivo in ospedale. Fortunatamente dai riscontri medici la situazione è apparsa immediatamente meno grave del previsto, tanto che mentre scriviamo questo comunicato stampa il ragazzo è stato dimesso ed è tornato a casa. L’azienda ha convocato prontamente tutti i propri dipendenti per spiegare i fatti accaduti al loro collega. Tutti i lavoratori, infatti, sono tornati regolarmente al lavoro. Chi ci conosce sa che Agrilatina opera convintamente per il rispetto della salute della terra e di tutti i suoi abitanti, a partire da quella dei nostri collaboratori e dipendenti, ai quali abbiamo sempre voluto garantire condizioni di lavoro adeguate.

Tutti i nostri dipendenti e collaboratori sono regolarmente assunti, retribuiti e rispettati per il loro prezioso lavoro. Non possiamo assolutamente accettare di essere equiparati a quanti operano in un sistema criminale di sfruttamento e caporalato, che abbiamo sempre combattuto e rifiutato. Nel nome di un’agricoltura sana in ogni suo aspetto, rispettosa e sempre dedicata a quell’armonia che la terra ci insegna. Si diffida chiunque a diffondere e a pubblicare notizie lesive della reputazione dell’azienda, senza aver verificato la veridicità con fonti inoppugnabili.

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