LATINA: IL PIANO DELLA LUISS TRA RESILIENZE E CITTÀ DIFFUSA. COSTATO 47MILA EURO, NESSUNO NE PARLA

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Comune di Latina

Rapporto sul futuro di Latina commissionato alla Luiss: la Giunta Coletta ha approvato la relazione finale della Libera università internazionale degli studi sociali Guido Carli 

La ricerca della Luiss sul capoluogo di provincia mira alla pianificazione strategica della città di Latina, con attenzione all’impatto economico della pandemia Covid-19. Il Dipartimento di scienze storiche e socio-politiche – ICEDD (International Center on Democracy and Democratization) ha concluso il proprio lavoro ed ha presentato al Comune di Latina il rapporto “Verso il Piano Strategico 2032”, ossia quando il capoluogo compirà 100 anni.

Per lo studio universitario, ora consultabile poiché allegato alla delibera di Giunta che lo ha approvato, il Comune di Latina ha pagato alla Luiss 47mila euro.

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Gli obiettivi della convenzione tra il Comune di Latina e la Luiss – Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli – Dipartimento di scienze storiche e socio-politiche – ICEDD (International Center on Democracy and Democratization) non erano ben comprensibili a leggere gli atti amministrativi che si sono susseguiti.

Ora, il rapporto, che reca la data del 16 luglio 2021, redatto da Anna Rita Ceddia, Claudia Cioffi, Luciano Monti e Maurizio Pica, con tutto il dovuto rispetto, conferma quanto si sospettava: che senso ha avuto commissionare un piano ad alcuni ricercatori? I quali, sicuramente, si saranno appassionati a conoscere Latina secondo i parametri scientifici ma, in tempo di pandemia, e soprattutto di elezioni, cosa hanno portato alle speranze future dei cittadini? Non è certo loro responsabilità, piuttosto di chi quel piano lo ha commissionato.

Consta, il rapporto, di ben 291 pagine ricche di minuziose descrizioni sulla città dal punto di vista demografico, sociale, urbanistico, condito da espressioni à la page quali globalizzazione (un po’ datato come termine), città diffusa e resilienza trasformativa (chissà cosa diavolo significherà). E non poteva mancare, nel piano strategico, il PNRR.

Particolare impressione fa il grafico sulle infrastrutture valorizzabili sul territorio di Latina, alcune delle quali si trovano in un limbo perenne con l’ombra e, per certi casi, la sicurezza di aver già sprecato un monte di milioni di euro (vedi Slm e Rio Martino).

L’aspetto ancor più curioso è che di questo Piano Strategico, Latina Bene Comune, la forza di maggioranza che sostiene Damiano Coletta in questa campagna elettorale per il secondo mandato, non ne accenna minimamente. Sarà che il Piano è stato mostrato alla Giunta lo scorso luglio – se fa fede la data in cui è stato firmato -, tuttavia ci si sarebbe aspettati in città, dopo un esborso di 47mila euro, che la somma relazione universitaria fosse entrata di diritto tra i fari della campagna elettorale. Niente.

Sarà che, come scrivevamo a ottobre 2020, quando fu approvato lo stanziamento economico, del piano non se ne sentiva il bisogno. Ecco, ora, ne siamo più convinti poiché chi viene eletto ha il dovere e il diritto di proporne uno suo di Piano, senza pagare esterni per farsi dire, con un linguaggio universitario, ciò che Latina è e che purtroppo non sarà.

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