“Il Partito Democratico ha bisogno di un dibattito profondo e sincero a tutti i livelli organizzativi. Da tempo, nonostante la convinzione di aver governato per anni con qualità, valori e senso di responsabilità, gli elettori hanno manifestato poca fiducia nel nostro modello progressista e riformista. È giunto il momento di aggiornarlo ed equipaggiarlo per le sfide future.
In questi anni le destre radicali si sono fatte largo cavalcando le paure generate dalla crisi economica, dalla pandemia, dall’instabilità internazionale. In tanti hanno rivolto uno sguardo di speranza verso l’ideologia del conservatorismo apparentemente rassicurante, protettiva e vicina ai bisogni contingenti delle famiglie, del mondo produttivo, dei singoli.
È una tendenza elettorale diffusa e strutturale ed il frammentato campo del centrosinistra si ritrova a governare pochi territori. In Europa solamente in 5 Paesi si registra una guida progressista, i restanti sono governi di larga coalizione o confluiti a destra. In Italia amministriamo solo 4 Regioni. L’ultima tornata amministrativa ha segnato un’ampia sconfitta nel Lazio e nei territori provinciali.
Ma nulla è perduto in politica, mai. Le destre vincono con una promessa di futuro felice e rigoglioso ma, alla prova dei fatti trascorsi, hanno ampiamente dimostrato di avere una scarsa tenuta, propensione al fallimento e alla devastazione dei conti pubblici.
Ci candidiamo a prenotare vittorie future ma per riuscire nell’intento serve più Partito, più politica, più opposizione ed un radicamento popolare capace di tessere alleanze sociali con le realtà produttive, associative, culturali, dei lavoratori, giovanili. Dobbiamo poi risparmiarci l’avvitamento attorno ad un dibattito artificioso che sta montando in questi giorni: partito identitario o delle alleanze? Il punto non è questo perché un progetto politico solido si deve reggere su entrambe le gambe. Sappiamo bene che non si vince da soli, ma non ci possono essere alleanze e programmi se il nostro quadro valoriale di partenza è fumoso e ambiguo. Dobbiamo ripartire da noi, darci un profilo riconoscibile e coerente. Va chiarito, in primo luogo, chi siamo e cosa vogliamo fare: va aggiornata la nostra carta di identità.
Sta a noi convincere la cittadinanza dell’attualità e del bisogno della nostra visione del mondo: difesa del pianeta, modello economico/sociale inclusivo e attento alle fragilità, estensione del campo dei diritti civili, europeismo, lavoro dignitoso e sicuro, fisco giusto e progressivo, potenziamento della scuola pubblica e sanità pubblica.
In questo ultimo anno abbiamo votato tanto e discusso meno. Siamo stati, nei fatti, un comitato elettorale permanente: congressi a tutti i livelli, due turni amministrativi, elezioni regionali ed elezioni politiche. È giunto il tempo di fermarci un momento, confrontarci, “ristrutturare casa” e ripartire in fretta.
A riguardo, sabato 1 luglio 2023 presso l’Ex infermeria del Borgo di Fossanova, terremo una Conferenza Programmatica e Organizzativa Provinciale. Una intera giornata dove approfondire le tematiche politiche generali ed entrare nel merito delle nostre proposte per il governo e lo sviluppo del territorio provinciale: ciclo dei rifiuti, servizio idrico, sanità, infrastrutture e viabilità, difesa del suolo, sviluppo economico, valorizzazione delle nostre vocazioni territoriali (turismo, cultura, ambiente)”.
Lo dichiara, in una nota, il Segretario Provinciale del Partito Democratico, Omar Sarrubbo.