LATINA, IL PD BOCCIA L’ASL: “ATTO AZIENDALE CONFUSO E CHE GUARDA AL PASSATO”

“Un atto aziendale confuso, che guarda al passato”, il Partito Democratico di Latina boccia il documento presentato dalla Asl pontina

“Il nuovo atto aziendale della ASL di Latina non risponde ai criteri di innovazione e di adeguatezza che le criticità del servizio sanitario nella nostra Città e nella nostra provincia richiederebbero. Dopo aver passato un anno nell’immobilismo, ad inaugurare servizi programmati, finanziati e avviati alla realizzazione dal centrosinistra, il governo di centrodestra ha esordito con un progetto confusionario non in grado di affrontare  problematiche emergenti, fornire indicazioni chiare e precise su come trattare il sovraffollamento del pronto soccorso o fronteggiare le difficoltà del rapporto con la medicina di famiglia (con particolare riferimento alle esigenze legate alla gestione delle cronicità).

Tale approccio, per la rete ospedaliera, non contrasterebbe alcuna criticità – a partire dagli ospedali di Terracina e di Fondi – piuttosto sancirebbe il ritorno ad una vecchia concezione con una UOSD di direzione sanitaria non efficace. 

Fondi, ad esempio, merita che venga individuata una mission del presidio e non può che essere di erogazione di cure e di servizi attinenti al campo dell’elezione, ossia interventi programmati. La sanità pubblica è appesantita dal sopportare da sola il carico dell’emergenza che deve essere ripartito con i privati. Sembra un atto aziendale figlio di politiche di austerità con tagli alle strutture, sia complesse che semplici, che demotivano gli operatori sanitari e dequalificano soprattutto il territorio che avrebbe necessità, invece, di una visione strategica di qualificazione

Esprimiamo forti perplessità sulla scelta di alcuni dipartimenti che vedono insieme unità operative di specialità mediche con quelle chirurgiche, come le direzioni sanitarie nell’area critica, oppure un materno infantile di vecchio schema superato da anni. Il Dipartimento che vede accorpate cardiologia, cardiochirurgia – specialità che non esiste a Latina e la cui attivazione è tutta da verificare dovendo prima potenziare le sale operatorie – e neurochirurgia non ha alcuna motivazione sanitaria ed organizzativa e sembra costruito più per motivi contingenti che per innalzare la qualità del servizio, che al contrario risentirà una confusione di governo nell’organizzazione interventistica. Occorre organizzare percorsi condivisi anziché accorpamenti confusi come per il dipartimento area critica in cui sono state inserite le direzioni mediche. Per il dipartimento materno infantile si è tornati indietro di 15 anni.

Ci si sarebbe aspettato che si facesse una riflessione critica sull’organizzazione in base alla diminuzione delle nascite ed ai nuovi bisogni. Non si capisce il senso di un Dipartimento farmaceutico con due strutture complesse. Nel dipartimento delle professioni sanitarie una UOSD a cui possono accedere solo i dirigenti degli assistenti sociali non sembra rispondere ad una visione strategica e mortifica tante altre professioni del comparto. La destra taglia pur non governando in regime di commissariamento della sanità”.

Così, fanno sapere in una nota, il Segretario PD Latina Marco Cepollaro e il Responsabile sanità PD Latina Maria Cristina Di Pofi.

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