Gestione dei rifiuti a Latina, nuovo round del match amministrativo tra Comune, Abc e De Vizia Transfer: a spuntarla è di nuovo l’ente di Piazza del Popolo
Tra ricorsi e contro ricorsi, chi ci capisce è bravo. Eppure, dopo l’ennesima pronuncia del Tar di Latina interpellato dalla De Vizia Transfer, la società che si occupa di raccolta, trasporto e smaltimento di rifiuti, la quale avrebbe voluto gestire la “monnezza” anche nel capoluogo di provincia e invece pare si debba rassegnare a non farlo.
Una storia che si origina nel 2015 con la scelta da parte del consiglio comunale a maggioranza centrodestra di spaccarsi e votare in Aula col PD per una gara europea che avrebbe assegnato a un privato la gestione del servizio di igiene urbana nel capoluogo di provincia. Una decisione che fu poi confermata dal Commissario Barbato intervenuto dopo la fine anticipata dell’amministrazione Di Giorgi. Ma non è andata così, poiché i “nuovi” di LBC, nel 2016, hanno optato per la nascita dell’azienda speciale Abc, l’Azienda dei Beni Comuni (il primo vagito nell’ottobre del 2017). Storia nota che tutti, a Latina, conoscono ma da cui si origina l’incredibile sequela di ricorsi ai tribunali amministrativi, tra Tar e Consiglio di Stato, che ha visto sul ring da una parte Comune di Latina e ABC e dall’altra De Vizia Transfer.
Oggi, infatti, il Tar ha respinto il nuovo ricorso con il quale la De Vizia Transfer Spa chiedeva l’annullamento della determina del 20 maggio 2019, atto con il quale il Comune, ripronunciandosi in sede di autotutela, confermava l’annullamento d’ufficio della gara per l’affidamento del servizio di igiene urbana.
Un altro pronunciamento a favore del Comune di Latina, quindi, dopo quello della scorsa estate che, a sorpresa, ribaltava la situazione di marzo 2019 quando sempre il Consiglio di Stato aveva accolto il ricorso di De Vizia Transfer S.p.a presentato dagli avvocati Clarizia e Macri. Quella sentenza del Consiglio di Stato censurava il comportamento procedurale del Comune di Latina che avrebbe dovuto, in sintesi, permettere alla De Vizia, come interessata alla gara, di interloquire in qualche maniera in ragione del diverso orientamento del Comune di Latina a guida LBC e rispetto a quanto deciso dal Commissario prefettizio Barbato e, prima di lui, dall’atto di indirizzo votato da uno degli ultimi consigli comunali quando, a guidare l’amministrazione del capoluogo, c’era Giovanni Di Giorgi.
Esulta il sindaco di Latina, Damiano Coletta che, con inusitata solerzia, invia una nota stampa: “Sono molto soddisfatto per l’esito favorevole, l’ennesimo, di quest’ultima sentenza su ABC che ancora una volta testimonia il buon operato dell’Amministrazione in funzione degli interessi della collettività. Una scelta, quella dell’azienda speciale, che, pur nella consapevolezza di un rallentamento del cronoprogramma previsto, rappresenta un’occasione per la nostra città, in particolare per le future generazioni che potranno beneficiare di uno strumento che apre prospettive in funzione del bene comune. Con l’occasione voglio complimentarmi con i legali dell’Ente e con tutti i nostri uffici che hanno seguito la complessa istruttoria della vicenda“.
Tutto bene quel che finisce bene con un “ma” grande quanto Latina. Tanto per parafrasare un padre della patria, fatta l’azienda ora bisogna fare chi raccoglie i rifiuti. Perché, purtroppo, con piani industriali poco efficaci, mutui di Cdp sperduti come lacrime nella pioggia, la monnezza è sconsolatamente presente in una città dove la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbana è pericolosamente sotto la soglia del 30%: un modestissimo e gravissimo 28,55%. Ciò significa che, ancora, nel 2020, interi quartieri non sanno separare la plastica dall’umido. Tanto per dirne una.