Solidarietà Sociale: “Il fallimento della gestione del verde è il fallimento dell’ambientalismo di facciata di Latina Bene Comune”
“Nelle ultime settimane l’amministrazione uscente, come nelle migliori tradizioni democristiane, sta cercando di fare i lavori che non ha fatto per oltre cinque anni. Questa – dichiara in una nota il candidato sindaco di Solidarietà Sociale Sergio Sciaudone – è la città dove si arriva agli incroci senza vedere i semafori perché sono coperti dalle piante, ma si tolgono gli oleandri dai viali del centro perché sono un pericolo per la circolazione, non si potevano potare invece di trascurarne la manutenzione o al limite togliere solo le piante a ridosso dei passaggi pedonali?
È la città – continua Sciaudone – dove per poter passeggiare devi essere sotto il metro e mezzo di statura per non prendere i rami dei tigli in fronte, viale Marconi ne è un esempio. È la città dove l’amministrazione si vanta di fare nuove piantumazioni di alberature e si dimentica di annaffiarle, è la città degli abbattimenti delle piante. Latina è una città senza un piano del verde così come è praticamente senza un piano regolatore visto che quello esistente risale ai primi anni ‘70. È la città dove si spendono 4 milioni di euro per il progetto URP (finanziato) ma si taglia (anche se in realtà si dovrebbe parlare di trinciatura) l’erba solo sotto elezioni.
Nella gestione alla giornata del verde abbiamo visto la bizzarra soluzione dell’acido pelargonico come diserbo, sarebbe bastato leggere le istruzioni per capire che, per problemi legati all’umidità ed alla temperatura, a Latina sarebbe stato un flop; abbiamo visto piante deturpate da coop. che hanno in gestione i parchi. Ma questa mancanza di cura del verde – conclude il candidato sindaco – non ha risvolti negativi solo sul decoro urbano: i nostri pini non fioriscono e non producono più pigne per il proliferare del leptoglossus occidentalis che se ne nutre, in molte città si sta intervenendo con parassiti antagonisti a Latina no; la paysandisia archon sta devastando le palme che non sono state colpite dal punteruolo rosso e nonostante che la lotta a questo lepidottero sia obbligatoria per legge (decreto del MIPAAF del 07/09/2009) a Latina non si fa, ma probabilmente i nostri amministratori non sanno di cosa si tratta; lo xylosandrus sta facendo seccare i nostri lecci e se, quando lanciammo l’allarme la prima volta tre anni fa era più o meno concentrata la presenza nel parco comunale, ormai si è diffuso su tutto il territorio. I danni di questa mancanza di cura del verde ce li porteremo per anni. Altro che ambientalismo”.