LATINA, FIORE LASCIA IL GRUPPO CONSILIARE DEL PD: “ADERISCO AL GRUPPO MISTO”

Daniela Fiore (PD Latina)
Daniela Fiore (PD Latina)

La consigliera comunale d’opposizione, Daniela Fiore, lascia il Partito Democratico e aderisce al Gruppo Mistro

È una lettera inviata al capogruppo Valeria Campagna e al segretario Marco Cepollaro che sancisce la definitiva rottura della consigliera comunale Daniela Fiore con il Partito Democratico.

“Non si tratta di una scelta semplice né improvvisa – spiega nella lettera Fiore – È una decisione che nasce da una riflessione profonda, maturata nel tempo e frutto della constatazione di limiti e criticità che, a mio avviso, stanno condizionando la capacità del Partito Democratico – sia a Latina che a livello nazionale – di esercitare in modo efficace il proprio ruolo di opposizione. 

Nella lettera Fiore spiega di come abbia “percepito come l’azione del gruppo consiliare sia divenuta troppo spesso autoreferenziale, attenta più agli equilibri interni che alla costruzione di proposte per la città. In un momento in cui Latina soffre ritardi gravi sull’attuazione dei progetti, vive una gestione inefficiente dei rifiuti e continua a non avere un disegno chiaro di sviluppo, credo che il compito dell’opposizione non possa limitarsi a un esercizio retorico di denuncia o a una dialettica sterile. I cittadini che ci hanno eletto non chiedono slogan, ma soluzioni. E quando queste mancano, si rischia di alimentare la sfiducia e il distacco dalla politica, indebolendo proprio quel ruolo di controllo e proposta che dovrebbe qualificare l’opposizione. Mi rendo conto e so bene quanto difficile sia incidere dagli scranni dell’opposizione, specialmente quando così esigua numericamente, ma questo non può e non deve rassegnarci ad essere voce nel deserto. Inoltre, troppo spesso le posizioni del partito si sono appiattite su quelle degli altri movimenti civici dell’opposizione, relegandolo a un megafono che insegue. Poco, troppo poco per chi rappresenta una comunità democratica con una storia importante, fatta di valori plurali ma egualmente orientati alla cura della cosa pubblica”.

Inoltre “pesa anche la direzione che il Partito Democratico ha assunto a livello nazionale. Già al congresso, ricorderete, avevo assunto una posizione riformista, convinta che il PD dovesse restare una forza centrale e maggioritaria, capace di rappresentare un campo largo e plurale. Quella prospettiva, tuttavia, è andata con il tempo a indebolendosi. Oggi il partito appare schiacciato su posizioni che considero troppo radicali, che lo rendono quasi indistinguibile dagli altri partiti del centrosinistra e che lo espongono al rischio di una marginalità politica preoccupante. Il PD sembra rinunciare alla sua vocazione maggioritaria, riducendosi a un ruolo minoritario e autoreferenziale, con conseguenze pesanti per la tenuta democratica del Paese: senza un’opposizione solida, credibile e capace di farsi alternativa di governo, il sistema stesso ne esce impoverito”.

“Questa scelta non significa voltare le spalle alla comunità democratica, con la quale continuo a condividere molti valori e sensibilità. Non chiudo con quel mondo: al contrario, resto disponibile a mantenere un dialogo aperto e leale. Ma oggi ritengo che il modo più serio per onorare il mandato che ho ricevuto dai cittadini sia quello di esercitare il mio ruolo con maggiore libertà, mettendo Latina e i suoi bisogni concreti al centro dell’azione politica”.

“Resterò fermamente all’opposizione dell’attuale amministrazione comunale – conclude Fiore -, con l’impegno di esercitare un controllo attento e di avanzare proposte utili e praticabili. Questo passaggio non è un atto di rottura né di disimpegno: è, al contrario, un’assunzione di responsabilità verso la città e verso coloro che mi hanno accordato fiducia”.

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