Latina, acceso dibattito in Consiglio Comunale: al centro dell’attenzione la mozione presentata dal Partito Democratico
È ancora fresca la eco del dietrofront della Sindaca Matilde Celentano che, come noto, ha prima concesso il patrocino al Lazio Pride e, successivamente, pressata da parti politiche e associazioni cattoliche, lo ha ritirato. Ancora prima c’era stata la lettera di Tiziano Ferro, il cantante latinense, star della musica internazionale, che aveva invitato la Sindaca a concedere il patrocinio. Uno scambio pubblico di affinità elettive tra Sindaca e il cantante celebrato da una lettera pubblica di Celentano e che è finito nel modo opposto, con il diniego della stessa alla manifestazione.
Una decisione opposta, ad esempio, da quella del collega primo cittadino di centrodestra, Lanfranco Principi, il quale, da Aprilia, ha confermato il patrocinio.
La sindaca aveva spiegato di aver ritirato la concessione del patrocinio al Lazio Pride perché la sua posizione di apertura sarebbe stata strumentalizzata dagli organizzatori del Lazio Pride che le chiedevano di prendere una posizione anche sui figli delle coppie omogenitoriali. Una versione che non ha convinto nessuno e che le è stata rinfacciata anche oggi, in Consiglio Comunale, da parte dei consiglieri d’opposizione Leonardo Majocchi (PD), Damiano Coletta (LBC) e Valeria Campagna (PD). Quest’ultima ha parlato di un richiamo all’ordine partitico a cui la Sindaca si è subito assoggettata. L’altra consigliera d’opposizione Daniela Fiore (PD) ha chiesto persino il voto segreto sulla mozione per evitare che i consiglieri comunali di maggioranza votassero per esigenze di partito. Una proposta che, però, è stata bloccata dal Presidente del Consiglio Comunale Raimondo Tiero. Non ci sarebbero stati i presupposti secondo il regolamento.
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Tuttavia, ad alzare ancora di più i toni della polemica politica ci ha pensato il consigliere comunale Vincenzo Valletta (Lega) che ha manifestato, rispondendo alle opposizioni, la sua solidarietà alla Sindaca per la decisione presa, chiarendo che a lui la musica di Ferro non piace: “Non mi deve piacere per forza solo perché è di Latina”. Inoltre, Valletta ha specificato che Tzn dal palco di Roma, nel quale ha indossato la maglietta di Latina, ha fatto politico: “Faccia l’artista”, ha detto Valletta. In più, il capogruppo della Lega ha specificato che il suo rispetto è per tutti ma lui al Lazio Pride non andrà mai.
L’ultimo intervento è del Sindaco Matilde Celentano che ha spiegato di non essere stata manovrata da nessuno e né tantomeno dall’alto. “Che cosa è un patrocinio? Lo stiamo dando a tutti glielo do, ho pensato. È stato un gesto di generosità, magari anche senza confrontarmi con la maggioranza. Mi scuso con loro”.
“Per voi opposizione – ha detto Celentano – il fine non era il patrocinio, ma fare polemica. Gli organizzatori del Lazio Pride mi ha chiesto di violare la legge, ma io sono una donna delle Istituzioni e non lo farò mai. La maternità surroga in Italia è vietata”.
Dopo l’intervento della prima cittadina, altra tensione. Toni alti tra Valletta, Coletta e il Sindaco che dice all’ex primo cittadino: “Fate pace col cervello”. Un atteggiamento stigmatizzato dal leader di Latina Bene Comune.
Alla fine, la mozione è stata respinta. La maggioranza vota contro e in vista di sabato prossimo, quando avrà luogo il Lazio Pride a Latina, è certo che le polemiche non sono ancora finite. A margine, durante le dichiarazioni di voti, uno sproloquio del capogruppo Mauro Anzalone (Forza Italia) contro il reddito di cittadinanza: un tema che non aveva nulla a che vedere con la mozione in votazione e peraltro spacciato come un sussidio da quasi 1000 euro per giovani che non vogliono lavorare.