LATINA, DEBITI COMMERCIALI: NEL 2022 RIDOTTO LO STOCK DI OLTRE IL 50%

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Pagamenti e debiti commerciali: il Commissario del Comune di Latina, Carmine Valente, ha firmato la presa d’atto

La delibera commissariale, emessa con i poteri della Giunta comunale, certifica che l’ente ha assolto agli obblighi di trasparenza e di comunicazione dei dati dei pagamenti previsti dalla normativa vigente.

Il Servizio Finanziario e Partecipate ha posto in essere un’attività di costante monitoraggio nel corso di tutto l’anno 2022, sollecitando puntualmente i vari Servizi dell’Ente a regolarizzare le difformità in ordine ai ritardi dei pagamenti e al dato più generale dell’indebitamento dell’Ente.

Il lavoro svolto è consistito nel censire bimestralmente tutte le singole fatture che avevano significativi ritardi e importi considerevoli, che incidessero sostanzialmente sul risultato generale dei tempi medi di pagamento e/o che contribuissero ad aumentare lo stock del debito.

L’attività ha ottenuto lo scopo prefissato di far sì che da un lato i Servizi competenti provvedessero a emettere atti di liquidazione (relativi alle fatture ancora insolute) e dall’altro che ponessero in uno stato di quiescenza tutte quelle fatture che presentassero dei motivi di contenzioso con i fornitori tali da ostacolarne il pagamento (tale condizione di fatto congela il tempo di pagamento fino alla risoluzione dei motivi ostanti). Il risultato partiva da uno stock di debito per il 2021 da 1.230.000 euro e per 2022 da 543.334 euro.

I tempi medi di pagamento nell’anno 2022 – si legge nella delibera – sono entro i 30 giorni come previsto per legge, mentre lo stock del debito è stato ridotto del 55,82%, largamente al di sotto del 10% previsto dalla normativa.

L’Ente di Piazza del Popolo, in base alla normativa attuale, ha provveduto, a fine 2022, alla riduzione di almeno il 10% dello stock del debito commerciale in essere al 31 dicembre 2021 e al pagamento delle transazioni commerciali. Inoltre, nell’esercizio 2022, il Comune ha rispettato i parametri e pertanto non è tenuto a stanziare, nella parte corrente del proprio bilancio, alcun accantonamento al Fondo di garanzia debiti commerciali.

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