LATINA CITTÀ DELLA CULTURA, OPPOSIZIONE REPLICA ALLA SINDACA: “NESSUNA AGGRESSIONE”

“Nessuna aggressione verbale, ma solo toni accesi da tutte e due le parti”. Così i consiglieri di opposizione, Lbc, M5S, Pd e Per Latina 2032, replicano alle accuse della sindaca Celentano a proposito della discussione che si è aperta nei giorni scorsi nell’ambito del tavolo informale convocato dalla maggioranza e dei dossier sulla candidatura di Latina a Capitale della cultura che non sono stati resi noti all’opposizione.

“La sindaca Celentano si lancia in una difesa dell’assessora Muzio utilizzando tra l’altro la pagina istituzionale dell’ente per ragioni di propaganda politica – spiegano i consiglieri di minoranza – Dovrebbe piuttosto interrogarsi sull’evidente imbarazzo creato da Muzio nella sua stessa maggioranza. L’assessora infatti, visto che ormai non era più possibile porre domande alla professoressa Cavallo che si non era più collegata, ha pensato bene di alzarsi e sciogliere unilateralmente la seduta del tavolo, anziché proseguire la riunione o chiedere un rinvio. A quel punto ovviamente i toni si sono esacerbati, perché è bene ribadire che è stata la maggioranza stessa a chiederci di partecipare a questo tavolo informale che invece, dopo l’infruttuosa commissione, si è rivelato una ulteriore ed evidente perdita di tempo, per stessa ammissione di alcuni componenti di maggioranza. Suggestiva poi la citazione di Calvino (della sindaca? Mah!) ma il ponte su cui ci stiamo avviando, pietra dopo pietra, appare quanto mai traballante. Speriamo che si trovi il modo di verificare la consistenza del progetto presentato oltre l’ effimera presentazione e quanto portato a conoscenza delle forze di opposizione, per non perdere un’occasione preziosa per la città”.

“Nessuno di noi – concludono – voleva divulgare i contenuti del dossier ma ognuno di noi consiglieri, visti anche gli appelli rivolti dalla stessa sindaca, ha giustamente preteso di poter svolgere il proprio ruolo di indirizzo e controllo che si può svolgere solo sulla base della conoscenza delle carte. Abbiamo del resto più volte precisato in tutti i tavoli che come consiglieri siamo tutti tenuti alla riservatezza nell’espletamento della nostra funzione. Se alle belle parole di facciata poi non corrisponde una vera apertura che coinvolga davvero tutti i gruppi politici poi non si può pretendere che gli stessi non esprimano tutto il loro dissenso”.

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