“È in programma domani, al ministero della Cultura, l’audizione di Latina per la scelta della Capitale italiana della cultura 2026 e, al di là del fatto che l’amministrazione non ha ancora reso noti i contenuti del dossier che sarà presentato, ci sembra che ci sia ancora molta confusione sulla gestione degli spazi culturali cittadini. Proprio in questi giorni stiamo assistendo a grosse polemiche intorno all’uso del Teatro D’Annunzio, ma restano in sospeso molte altre questioni già sollevate da Lbc, come quella relativa all’ex garage Ruspi, su cui non è ancora chiara la linea della maggioranza”. Sono le parole di Elettra Ortu La Barbera e Alessio Ciotti, rispettivamente segretaria e vice segretario del movimento Latina Bene Comune.
“Latina si candida ad essere Capitale italiana della cultura e quella di domani sarà una data decisiva per arrivare alla designazione finale – dichiarano ancora Ortu La Barbera e Ciotti – Eppure ci sembra che sulla gestione degli spazi culturali della città non ci sia ancora una visione e una strategia. Facciamo tutti il tifo per Latina, ma spiace constatare che una città che si candida a questo prestigioso riconoscimento non abbia ancora una gestione organica e strutturata del patrimonio che è in grado di offrire. Sarebbe quanto mai necessario mettere in campo una strategia e una visione, che consenta soprattutto ai cittadini di usare realmente questi spazi”.
“C’è poi la questione del teatro – continuano i due esponenti di Lbc – In questi giorni il D’Annunzio ha ospitato alcuni eventi, fra cui quello elettorale del candidato alle Europee di FdI Procaccini. Auspichiamo che per tutti siano state seguite tutte le procedure e le regole previste. La sensazione è che, mancando un assessorato di riferimento, mancando un piano culturale, una visione unitaria e una direttrice certa su cui muoversi, stiano venendo alla luce fragilità e debolezze della maggioranza.
La dimostrazione sta anche nelle polemiche e nello scambio di accuse tra Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia innescate all’indomani della cerimonia di premiazione degli sportivi, con un’imbarazzante e discriminante situazione che ha riguardato le persone disabili. Anche in questo caso sono emerse criticità, che non erano evidentemente state dibattute ed esaminate. Come opposizione sentiamo dunque di ribadire che la gestione degli spazi dedicati alla cultura deve essere guidata invece da una visione, che possa essere frutto della più ampia partecipazione possibile. Siamo ancora in attesa che la maggioranza riesca prima o poi a rendere nota questa visione”.