Mobilità e anello ciclabile: il Movimento Cinque Stelle di Latina giudica fallimentare l’operato dell’attuale amministrazione. Critiche all’Assessore all’Ambiente Dario Bellini
LA NOTA – Quando il sindaco di Latina era Giovanni Di Giorgi, esponente di punta di quella coalizione di centrodestra prima franata per le lacerazioni interne riconducibili agli interessi dei vari capi bottega e poi liquefatta per le inchieste giudiziarie che hanno coinvolto diversi suoi esponenti di spicco, non furono pochi i comitati civici a tentare di sensibilizzare l’allora sindaco del “Fare” (slogan elettorale inflazionato e spesso riciclato) sul potenziale di alcune iniziative concernenti “la mobilità sostenibile”.
Tra questi progetti, Di Giorgi fece realizzare in fretta e furia, forse anche per distrarre l’opinione pubblica dalle notizie dei media locali che riferivano di un Comune ormai dépendance delle forze di polizia costantemente al suo interno, l’Anello Ciclabile e le cosiddette “case avanzate” (uno spazio, evidenziato con asfalto colorato di rosso, posizionato dinanzi alla linea di arresto dei veicoli a motore e riservato alla sosta delle bici al fine di garantire ai ciclisti maggiore visibilità, di non respirare i gas di scarico e di poter partire per primi).
L’Anello Ciclabile, va ricordato, è stato un progetto “pro bono” elaborato dall’architetto Silvia Mastrantoni e presentato in forma esaustiva al sindaco del “FARE” solo il 10 dicembre 2012. Quel giorno in Comune, alla presenza del primo cittadino e di Alberto Pansera (l’allora assessore all’ambiente e all’arredo urbano), c’erano anche diversi attivisti civici tra cui il referente dell’associazione “Latina in Bicicletta”, ovvero Dario Bellini eletto consigliere comunale di maggioranza con LBC nel 2016 e attuale assessore all’Ambiente e Politiche energetiche, con competenza su Tutela del territorio e dell’ambiente, Politiche energetiche, Acqua, Rifiuti, Gestione servizi per l’ambiente, Tutela degli animali, Marina.
Lo stesso Bellini, noto videomaker di Latina con la passione civico-politica, che già nel 2011 aveva cercato di entrare in consiglio comunale con la lista civica “Sì per Latina”, appoggiando l’allora candidato sindaco del PD Claudio Moscardelli.
Eppure, nonostante le legittime ambizioni politiche che lo hanno portato, pedalando-pedalando, a tagliare il traguardo del comune (indimenticabile la sua foto con la bici issata sulla testa in segno di vittoria), ad essere percepito come il braccio operativo di Coletta (grazie alla quale è riuscito a “scalzare” l’ex assessore all’ambiente, noto ambientalista Roberto Lessio), oggi cos’è rimasto dell’Anello Ciclabile tanto desiderato dal Bellini?
Che fine ha fatto l’opera che avrebbe dovuto rappresentare il centro da cui si sarebbero dovuti diramare, per tutta la città, i raggi del futuro ciclabile latinense? In cinque anni di amministrazione Coletta le piste ciclabili di Latina sono forse migliorare o aumentate? Che fine hanno fatto le “case avanzate” che avrebbero dovuto garantire, in particolare, la sicurezza di bambini, mamme e anziani in bicicletta?
La risposta è desolante e sotto gli occhi di tutti, poiché le “case avanzate” sono svanite, come spesso accade al resto della segnaletica verticale di questa città forse realizzata con vernice delebile, e l’unico “anello” rimasto è quello appeso al naso di tutti i cittadini di Latina che ci hanno creduto.
Auspichiamo, dunque, che la prossima amministrazione si dimostri più sensibile e attendibile verso la mobilità sostenibile, mediante la realizzazione di corsie ciclopedonabili che, in sicurezza, conducano i cittadini sia al mare che al parco di Fogliano. Del resto, l’unica oggi presente, ovvero quella di via del Lido, ha mostrato l’interesse di migliaia di cittadini che la percorrono, soprattutto durante i weekend. Al riguardo, via Isonzo e via Sabotino, da sempre, aspettano un adeguamento in tal senso.