Un notevole numero di lastre probabilmente in eternit segnalate dalla Polizia Locale di Latina: ci vogliono 10 mesi per ordinare al responsabile di rimuoverle
Quello che sembra un normale controllo degli agenti della Polizia Locale appare esemplificativo, poi, nel dispiego della vicenda di quanto si possa perdere tempo con fatti minimi.
Succede che il 18 ottobre 2019, la Polizia Locale di Latina fa un sopralluogo in una traversa di Strada delle Rose, in Via Guerrini, alla periferia di Latina.
Quello che trovano gli agenti è ben descritto nella nota che inviano il 15 novembre successivo al Comune di Latina: “Presenza di un notevole numero di lastre ondulate per copertura (probabilmente del tipo eternit), che addossate alla rete di recinzione, apparivano tutte in cattivo stato di conservazione”.
Al che, da legge (art. 192 del D.Lgs. 152/06), chiunque abbandoni e depositi rifiuti sul suolo e nel suolo, vieppiù, come in questo caso, speciali e pericolosi, “è tenuto a procedere alla rimozione, all’avvio a recupero o allo smaltimento ed al ripristino dello stato dei luoghi“.
Passano quasi due mesi, e l’8 gennaio, al ritorno dalle feste, il Servizio Ambiente del Comune di Latina scrive al proprietario dell’area di Via Guerrini e gli comunica “l’avvio del procedimento amministrativo tendente ad ingiungere la rimozione, l’avvio a recupero e/o smaltimento dei rifiuti” e gli chiede di verificare se, in merito ai parametri oggetto di potenziale inquinamento, il livello dei valori di attenzione sul sito in esame non sia stato superato, poiché in tal caso “si dovrà procedere alla caratterizzazione dell’area ai fini degli eventuali interventi di bonifica e ripristino ambientale”.
Fatto sta che il 29 giugno, dopo 6 mesi, il sindaco firma l’ordinanza che intima al proprietario di rimuovere i rifiuti e ripristinare lo stato dei luoghi, nonché di “svolgere nelle zone interessate, un’indagine preliminare sui parametri oggetto di potenziale inquinamento al fine di accertare che il livello “dei valori di attenzione” non sia stato superato”.
In tutto, da ottobre, mese del primo controllo, fino a giugno, sono passati 10 mesi per un fatto che, sebbene i Vigili parlino di “notevole numero di lastre”, non interessava una discarica o un sito di enormi dimensioni.
10 mesi per alcune lastre di amianto: non sarà che è meglio riporre le speranze per fatti ben più gravi e, infatti, irrisolti?