L’ANTENNA RESPINTA DAL TAR CHE RISPUNTA NELL’HOTEL A SANTO JANNI

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A Santo Janni l’antenna respinta dal Tar, rispunta nello stesso hotel. La consigliera comunale Villa (M5S) chiede gli atti al Comune

Forti di due sentenze del Tar di Latina, datate marzo 2021, che avevano dichiarato improcedibili e in parte rigettato i ricorsi di Tim Spa e di F.P. srl – la società che stava eseguendo i lavori dentro il parcheggio dell’hotel Little Garden -, due residenti in via Santo Janni, madre e figlio, erano sicuri che quell’antenna commissionata da Iliad Spa, da 36 metri in altezza, per la quale fu scavata dalla ditta una buca da circa 8 metri, fosse solo un lontano ricordo.

Per di più, a fronte dei ricorsi al Tar che sono costati per i due cittadini una cifra intorno a 13mila euro, la Fp Srl deve ancora corrispondere la cifra di 2mila euro a loro favore, oltreché altri 2mila euro nei confronti del Comune di Formia contro cui la suddetta srl intentò il ricorso.

Ora, però, come non fosse successo niente, gli stessi cittadini si sono accorti che all’interno dell’hotel Little Garden in via Santo Janni 9 sta sorgendo sul terrazzo dell’albergo un’altra antenna, il cui committente rimane la medesima Iliad Spa.

Ecco perché, la consigliera comunale Paola Villa (Un’Altra Città e Movimento Cinque Stelle), all’epoca dei ricorsi Sindaco di Formia e contraria alla realizzazione dell’antenna, ha inviato al sindaco attuale, Gianluca Taddeo, e ai dirigenti Urbanistica e Polizia Locale dell’ente, una richiesta di chiarimenti con la massima urgenza in merito a questi lavori di preparazione per l’istallazione della struttura che stanno avvenendo presso il “Little Garden”.

La consigliera d’opposizione chiede all’ufficio di competenza di fornire notizie di conferma dei lavori di installazione, la copia della richiesta autorizzatoria e tutta la documentazione in merito.

La stessa esponente politica ricorda peraltro la sentenza del Tar con cui i giudici amministrativi – Presidente Antonio Vinciguerra e estensore della sentrenza Roberto Maria Bucchi – si sono espressi definitivamente pronunciandosi sul ricorso dei proprietari dell’area di installazione (stessa area di richiesta di tale istanza), dichiarando improcedibile il ricorso e rigettandolo.

Eppure, da ciò che è evidente dalle immagini, passano gli anni, arrivano le carte bollate, ma a Formia un’antenna è per sempre. E sì che il 4 febbraio 2021, il Comune aveva depositato copia della nota del 21 settembre 2020 con cui la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti aveva affermato che “l’area in esame (destinata ad accogliere l’opera di cui è causa) risulta assoggettata a vincolo paesaggistico per la presenza di vincoli ricognitivi di legge “beni puntuali e lineari diffusi, testimonianza dei caratteri identitari archeologici e storici e territori contermini“.

Inoltre, per l’intervento di realizzazione dell’antenna non risultava “pervenuta alcuna richiesta di parere di compatibilità paesaggistica, documento imprescindibile e propedeutico al rilascio dell’autorizzazione”, così che “l’opera risulta illegittima”. Un mattone contro la tesi della ricorrente Fp srl la quale sosteneva che l’area interessata dall’intervento non fosse ricaduta nella fascia di rispetto di 100 metri dalla Via Appia.

L’autorizzazione dell’antenna, motivava il Tar all’epoca del ricorso rigettato, “proprio perché efficace anche ai fini edilizi, non può essere rilasciata a prescindere da ogni valutazione della compatibilità del relativo progetto con il vincolo paesaggistico”.

E ora? Basterà aver spostato di qualche metro in altezza – dal terreno dell’hotel al terrazzo – la struttura dell’antenna per aggirare il vincolo? A logica pare proprio di no, ma le vie delle autorizzazioni e dei cavilli amministrativi sono infiniti.

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