LADY SOUMAHORO PRESENTA DENUNCIA IN PROCURA: “LE FIRMA NON È MIA”

Liliane Murekatete in abiti tradizionali durante una sfilata di manufatti prodotti dai rifugiati ospiti della Karibù

Liliane Murekatete, moglie del deputato Aboubakar Soumahoro, ha presentato una denuncia in Procura a Latina per sostituzione di persona e falso in atto pubblico, chiedendo l’acquisizione degli atti originali della cooperativa Karibu.

Secondo quanto dichiarato, sarebbe stata assente ad alcune delle assemblee della cooperativa e la sua firma, dunque, sarebbe stata “falsamente” attestata.

“Il presupposto fondamentale su cui si basano le contestazioni – si legge nella querela presentata da Murekatete al Tribunale di Latina e visionata dall’Adnkronos – è costituito dal fatto che sarebbe stata nominata consigliere d’amministrazione della Karibu in forza di delibera assembleare dei soci della cooperativa del 3 aprile 2018” e “che avrebbe partecipato, in qualità di consigliere d’amministrazione” a una serie di riunioni del Cda e assemblee dei soci negli anni 2018-2022.

Nella querela – con cui si chiede di acquisire gli originali dei verbali delle assemblee e di disporre una perizia grafica – si sottolinea, inoltre, che quanto alla partecipazione di Liliane Murekatete “all’assemblea del 28 maggio 2019 (a pochi giorni di distanza dal parto)” presso lo studio di un notaio, nel foglio delle firme di presenza dei soci all’assemblea, “accanto al nominativo Murekatete Liliane, c’è la firma in stampatello di un’altra socia”.

L’avvocato di Murekatete, Lorenzo Borrè, aggiunge: “A mio avviso le copie analogiche dei verbali confermano quanto sempre sostenuto dalla mia assistita in ordine alla sua estraneità ai fatti contestati e, in primis, alla configurabilità dello status giuridico di consigliere d’amministrazione della Karibu”.

Murekatete, come noto, è a processo per reati fiscali in relazione alla gestione delle cooperative che si occupavano dei migranti ed è indagata sempre dalla Procura di Latina nell’ambito dell’altro filone dell’inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza, in cui vengono contestate a vario titolo le accuse di frode nelle pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale (per distrazione) e autoriciclaggio.

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