“Ladra d’Amore”: violenza sessuale, ninfomania e anoressia nell’avvincente libro della scrittrice fondana Maria Carla Forte
Con il romanzo “Ladra d’Amore”, per i tipi di Aletti, ritorna in libreria la scrittrice fondana Maria Carla Forte, consegnando al lettore una coinvolgente storia di rinascita. Protagonista è Eva, anziana donna che riavvolge il nastro e ritorna nel passato, per raccontare le esperienze di dolore vissute nella propria vita, scaturite come risposta allo stupro subito in adolescenza. Nell’età in cui si dovrebbe crescere per chi si affaccia alla vita con spensieratezza e tanti sogni da custodire, la violenza spegne la luce della sua anima. Eva diventa prigioniera in una coazione a ripetere, tentando di colmare il vuoto d’amore con la ninfomania.
“…Mi ha nutrita la passione come la sofferenza, mi ha allevata la blasfemia come la preghiera…!” – si legge nel testo del retro di copertina -. La perversione diventa il suo mantra. La sessualità, perpetuata con ostinata determinazione, crea nella sua mente una spirale infernale. Nel vecchio che muore c’è il nuovo che nasce: in questo monito trova la sua riabilitazione.
È un racconto di purificazione, con una scrittura avvincente che incolla il lettore alla pagina, grazie al ritratto preciso della personalità di Eva che emerge dalla narrazione in prima persona, e ce la fa sentire familiare e amare, a dispetto dei suoi errori. Anche le numerose descrizioni delle scene di sesso, ripetitivo, sono inserite con maestria e risultano funzionali al racconto per conoscere nel profondo il personaggio e renderlo credibile. È un risultato ottenuto dall’abile penna della scrittrice, grazie alle sue competenze nello scandagliare l’animo umano.
Maria Carla Forte è, infatti, un’insegnante e pedagogista clinica. Con l’insegnamento ha acquisito un bagaglio di esperienze che hanno favorito la scrittura, con la professione di pedagogista clinica, ha potuto esperire il mondo dell’anima e farne tesoro per questo romanzo. Ad alimentare la sua scrittura sono state anche le esperienze singolari di vita che, per un ventennio, l’hanno vista seguire le orme del marito, impegnato nell’alta ingegneria in giro per il mondo.
““Ladra d’Amore” trova la sua accezione nel contenuto stesso del romanzo, la cui materia prima è il sentimento d’amore – ha dichiarato Forte, soffermandosi sulla scelta del titolo – L’argomento principe è lo stupro subito da Eva e la conseguente caduta nella rete di amplessi carnali: prodromi della sua ninfomania e della successiva anoressia. Fondamentale è la sua rinascita, raggiunta dopo un lungo lavoro di ritrovamento di se stessa, che si concretizza nell’abbandono del giro vizioso della passione, nel quale, per lungo tempo, ha cercato ossessivamente gli uomini“.
Il libro ha già suscitato ampio interesse, come testimoniano le recensioni e i numerosi commenti dei lettori pubblicati sulla pagina Facebook della casa editrice.