LA STUDENTESSA DI SEZZE CHE VIOLA IL DECRETO ANTI-COVID-19: LA PANDEMIA DELL’INCOSCIENZA

Comune di Valmontone
Comune di Valmontone

Nonostante i decreti del Governo per contrastare la pandemia di coronavirus, ci sono molte persone che continuano a fare la vita di sempre noncuranti dei rischi per se stessi e per gli altri

Ieri, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno denunciato 15 persone, così come il Comando Provinciale di Latina che ne ha denunciate 8 tra Aprilia, Minturno e Fondi.

Il caso che riguarda da vicino la provincia di Latina, sollevato dai controlli dei militari capitolini, riguarda due studentesse, una residente a Sezze e una a Tivoli, che sono state sorprese nel comune di Valmontone, notoriamente nell’area della Città Metropolitana di Roma.

Alla richiesta dei Carabinieri riguardo al perché si trovassero lì e dove si recassero, le due sconsiderate hanno riferito di essere uscite per incontrarsi con altri amici in barba alla pandemia mondiale e ai decreti del Governo centrale.

È scattata, quindi, la denuncia per “inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità”. Un episodio che, al di là dell’aspetto sanzionatorio, è solo epitome di una certa tendenza di molti a non aver compreso bene che siamo nel momento più duro dal Dopoguerra. Sarà che non siamo abituati a soffrire? Sarà che la globalizzazione, le abitudini, i comportamenti anarcoidi scambiati per libertà (un concetto molto diverso da quello che si crede) sono troppo radicati a fronte di un virus che ha ucciso, ad ora, più di 800 persone in Italia?

Solo tra qualche settimana sapremo dare le risposte a queste domande. E sia beninteso: il problema dell’incoscienza, come chi non voleva comprendere che il Titanic affondava, avvolge tutti nel mondo proprio come una pandemia sanitaria: basti vedere gli sconcertanti festeggiamenti tra la folla dei giocatori del Paris Saint Germain dopo un ottavo di finale di Champions League.
Magari fosse solo la ragazzina di Sezze che vuole andare a trovare, magari, il ragazzo di Valmontone di cui si è invaghita. Qui è molto di più, è la pandemia del nostro desiderio di non sapere ad aver preso il largo. E il virus ce lo sta drammaticamente ricordando.

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