LA RIFORMA NORDIO NEL CONVENGO DI FDI A LATINA: PRESENTI ANCHE IL PROCURATORE CAPO E LA PRESIDENTE DEL TRIBUNALE

Giustizia, Calandrini (Fratelli d’Italia) “Comunità pontina attenta e sensibile ai problemi della Nazione”

Si è svolto giovedì 27 luglio, a partire dalle 17.30, in un gremito Circolo Cittadino di Latina, il convegno “Verso una giustizia giusta”, organizzato da Fratelli d’Italia. Nutrito il parterre di relatori che hanno tenuto i propri interventi di fronte a una sala gremita. Erano presenti il senatore Nicola Calandrini (presidente della V Commissione Bilancio e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia) il senatore Alberto Balboni (presidente Commissione Affari Costituzionali), l’on. Chiara Colosimo (presidente Commissione Parlamentare Antimafia), il senatore Lucio Malan (presidente gruppo FdI). Ai loro interventi più marcatamente politici, moderati dalla giornalista Sarina Biraghi, si sono alternati quelli più tecnici della dott.ssa Caterina Chiaravalloti (presidente del Tribunale di Latina), del dott. Giuseppe De Falco (procuratore della Repubblica di Latina), dell’avvocato Giovanni Lauretti (presidente dell’Ordine degli Avvocati di Latina) e dell’avvocato Antonino Galletti (consigliere del Consiglio Nazionale Forense). Presente anche il sindaco Matilde Celentano.

Ha introdotto i lavori il senatore Nicola Calandrini, a cui sono seguiti i saluti istituzionali dell’avvocato Lauretti e del sindaco Celentano: “La nostra città è fiera di ospitare un tavolo così qualificato per dibattere su un tema molto sentito in tutto il Paese come è quello della riforma della giustizia. Aver organizzato un convegno come questo è per noi cittadini di questo territorio motivo di orgoglio, perché è una dimostrazione di attenzione e di sensibilità sui problemi della nazione e la testimonianza che la nostra è una comunità che partecipa ai grandi temi della vita del Paese – ha spiegato Calandrini –  Il disegno di legge è strutturato ma esalta la volontà politica del Governo di procedere sulla strada delle riforme e in particolare quella della giustizia, anche tramite l’assunzione di nuovi magistrati, con il bando di nuovi concorsi e l’ingresso di 250 giudici che dovranno implementare i nuovi ruoli che la riforma prevede. Molto significativo è il fatto che attorno a uno dei punti qualificanti della riforma, l’abolizione del reato di abuso d’ufficio, si sia formata un’adesione trasversale che ha visto insieme sindaci e governatori di centrodestra e di centrosinistra. Credo che questo segnale di convergenza su un punto dirimente come il reato di abuso d’ufficio, basti da solo a testimoniare quale sia lo spirito che anima la volontà politica di giungere a questa riforma. Una riforma che rappresenta un gesto di attenzione nei confronti del Paese, perché tutti comprendiamo che da anni ormai il sistema di amministrare la giustizia mostra il fianco a una serie di criticità che hanno finito per rendere inattuale uno dei capisaldi dello Stato”.

Sull’abuso di ufficio si è concentrato il Senatore Alberto Balboni: “Abolendo l’abuso di ufficio non togliamo un’arma alla lotta contro la corruzione. Si tratta di un reato di chiusura, che colpisce gli amministratori e che raramente porta a una condanna. Una novità su cui si dibatte poco è quella che riguarda l’interrogatorio preventivo in caso di misura cautelare in carcere, con la scelta che dovrà essere presa da tre giudici e non da uno, come accade oggi. Il problema non è poi quello della mancanza di risorse, che ci stiamo impegnando a implementare, con l’assunzione di nuovi giudici”.

 “La giustizia in Italia ha bisogno di riforme – ha spiegato il Senatore Lucio Malan (presidente del Gruppo FdI) – anche l’Europa ci invita a ridurre i tempi dei processi e la riforma va in questo senso”

L’On. Chiara Colosimo è partita da un dato di cronaca: “E’ di ieri la notizia delle indagini della squadra mobile di Latina sull’affare Bardellino e io vorrei fare un applauso alle forze di polizia che si dimostrano sempre in prima linea per la lotta alla criminalità. Questa riforma serve anche a creare ulteriori anticorpi contro la malavita organizzata”.

“Sono diverse le criticità da affrontare con la riforma – ha dichiarato la dott.ssa Chiaravalloti –  come la strumentalizzazione mediatica dei processi poi terminati con assoluzioni oppure un uso eccessivo della carcerazione preventiva che porta poi a risarcimenti cospicui. Sulle intercettazioni occorre però trovare un equilibrio tra interessi egualmente tutelati a livello costituzionale”

Sull’edilizia giudiziaria e carenza di personale si è concentrato l’intervento del Procuratore della Repubblica di Latina De Falco: “Non è scontato che politici e magistrati si trovino a confrontarsi allo stesso tavolo e per questo ringrazio il Senatore Nicola Calandrini. Tanto c’è da fare ancora per riformare la giustizia. Ci vogliono più giudici, ci vogliono più operatori ma il problema è molto più ampio. Abbiamo uno processo ancora organizzato in modo elefantiaco e un coacervo di norme che appesantiscono il processo: ci servono anche le aule, gli spazi ma anche polizia giudiziaria specializzata soprattutto in temi di abuso d’ufficio, che non andrebbe abrogato e corruzione”.

 A concludere gli interventi è stato l’avv. Antonio Galletti: “Guardo con ottimismo a questa riforma. I fondi del Pnrr consentiranno di investire oltre 3 miliardi su digitalizzazione, abbattimento della durata dei processi, ammodernamento degli immobili. Io credo che ai cittadini non interessi sapere se l’abuso di ufficio venga abolito o meno. Ciò che vogliono è un processo giusto e veloce e per fare ciò è necessario avere a disposizione risorse. Manca il 25 % del personale nei tribunali e almeno 1500 giudici, la prima cosa che bisogna fare è certamente rendere il processo più efficiente ma anche mettere in condizione noi operatori di poter lavorare con un sistema che funzioni”.

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