LA REGIONE NON SA CHE L’HOTEL GROTTA DI TIBERIO È ABUSIVO: IL COMUNE NON CE LO HA DETTO

Hotel grotta di tiberio
Hotel Grotta di Tiberio

Una determina “parcheggiata” in Regione Lazio rimette in discussione l’albergo abusivo “Grotta di Tiberio” a Sperlonga. Arrivano i chiarimenti dalla Pisana

Negli scorsi mesi, dalla pancia della Regione Lazio è spuntata una proposta di determina della direzione Urbanistica e Politiche Abitative, nello specifico dell’area Autorizzazioni paesaggistiche, datata 3 settembre 2024. Un atto, il cui oggetto riguarda il Comune di Sperlonga: si tratta di una verifica di assoggettabiltà a Vas (Valutazione Ambientale Strategica) relativa alla variante di piano “Individuazione aree per attività collettive e modifiche al Piano Regolatore Generale”.

Tradotto: una modifica al Piano Regolatore Generale di Sperlonga. La determina “in sonno” stabilisce che la variante al piano regolatore sia da assoggettare alla Valutazione Ambientale Strategica. Si evince dal rapporto preliminare che la proposta riguarda “l’adeguamento delle previsioni del Piano Regolatore del Comune di Sperlonga mediante l’individuazione delle attività produttive esistenti e il loro recepimento ai fini della qualificazione urbanistica“. Tale proposta “riguarda parte della fascia costiera, dal Canale di Lago Lungo, a confine con il Comune di Fondi, alla zona a ridosso di Punta Cetarola, verso il confine con il Comune di Itri e comprende le zone urbanizzate del borgo”.

Leggi anche:
URBANISTICA ALLEGRA, L’HOTEL ABUSIVO “GROTTA DI TIBERIO” TORNA IN GIOCO COME STRUTTURA TURISTICO-RICETTIVO

Il Piano per l’individuazione delle aree produttive esistenti “si pone il duplice obiettivo di coniugare le esigenze di sviluppo turistico con la corretta fruizione della fascia costiera da parte di tutti i cittadini, e di dotarsi di uno strumento di gestione del territorio attuale ed aggiornato”.

Tre i punti cardinali della proposta di piano: aggiornamento del PRG, riportando su un unico supporto le previsioni delle varianti puntuali che nel corso degli ultimi 25 anni hanno interessato il territorio comunale di Sperlongaricognizione e individuazione delle attività produttive esistenti da inquadrare e qualificare sotto l’aspetto urbanistico (legata principalmente all’attività turistica balneare in relazione con il PUA degli arenili); infine, individuazione delle aree contigue le aree demaniali marittime da adeguare ad una destinazione urbanistica che regoli e favorisca la fruizione delle attività produttive.

In sostanza, il disegno è quello di aggiornare il Piano Regolatore di Sperlonga. Nella determina regionale di settembre 2024 si legge che “le attività produttive esistenti sono state quindi suddivise secondo destinazione e tipologia (Turistico- Ricettive, Turistico-Ricettive all’aperto, Produttive/Direzionali, Commerciali). Inoltre, sono state individuate e perimetrate le aree contigue al litorale da adeguare ad una destinazione urbanistica che regoli e favorisca la fruizione delle attività produttive turistiche esistenti, in particolar modo le attività turistico-ricreative presenti sulle aree demaniali marittime e previste dal vigente Piano di Utilizzazione degli Arenili“.

E ancora. “La proposta di Piano, limitandosi alla mera individuazione e perimetrazione delle strutture produttive esistenti, tutte legittime e munite di titolo abilitativo, non determina pertanto alcun incremento della capacità insediativa del PRG e non comporta alcun aumento delle volumetrie e delle superfici esistenti“. Tra le strutture turistico ricettive comprese nella determina si trova l’hotel Grotta di Tiberio, la struttura di proprietà del sindaco di Sperlonga, Armando Cusani, e un tempo di proprietà diretta del primo cittadino. Come noto, l’albergo è stato considerato abusivo da due sentenze amministrative e per di più sequestrato di nuovo a giugno 2024, per poi essere dissequestrato a marzo scorso, ma non più disponibile per la società privata, in quanto, nel frattempo, è stato acquisito al patrimonio del Comune.

Leggi anche:
HOTEL GROTTA DI TIBERIO, IL SUOCERO DI CUSANI CHIEDE I DANNI AL COMUNE

Nella determina si dà conto di strutture “tutte legittime”, sebbene le sentenze amministrative dell’hotel Grotta di Tiberio abbiano ricostruito una storia di abusi fino all’ordine di demolizione (mai eseguito) stabilito dallo stesso Comune di Sperlonga. Ad ogni modo, nella determina dello scorso settembre si specifica che “lo strumento pianificatorio oggetto della presente verifica non risulta chiaramente definito; da una parte la proposta si pone come variante al PRG vigente, introducendo nuove classificazioni urbanistiche sulle aree caratterizzate da attività produttive già esistenti ed a servizio delle stesse, dall’altra costituisce un aggiornamento del PRG con “le previsioni delle varianti puntuali che nel corso degli ultimi 25 anni hanno interessato il territorio comunale di Sperlonga”.

Da ciò che si evince, l’hotel Grotta di Tiberio, nonostante anni di inchieste, processi, sequestri e sentenze definitive sulla sua natura abusiva, come spesso gli capita, torna di nuovo in gioco come se niente fosse successo.

Leggi anche:
SPERLONGA CONNECTION: I CLAN DI CAMORRA E GLI IMPRENDITORI “PULITI”. UNA STORIA A METÀ

Lo scorso 30 luglio, hanno voluto vederci chiaro i confinanti dell’hotel, vale a dire Carmine Tursi e la moglie Anna Miele. Tursi è quel cittadino che, da sempre, combatte lo strapotere del sindaco di Sperlonga, in particolare per quanto riguarda l’hotel Grotta di Tiberio. Per avere una idea, Tursi è parte civile, assistito dall’avvocato Francesco Di Ciollo, nel processo derivante dall’inchiesta Tiberio (contestati appalti opachi) e corruzione tra Sperlonga e altri centri pontini) il cui principale imputato è proprio Armando Cusani, il primo cittadino di Sperlonga, da qualche mese in quota Lega.

Tursi e Miele, tramite gli avvocati Francesco e Giovanni Di Ciollo, hanno scritto alla Direzione Urbanistica della Regione Lazio per capire come è possibile che, nell’ambito della ridiscussione della variante al Prg di Sperlonga, sia stata inserita dal Comune stesso una struttura alberghiera completamente abusiva, quale è quella del suocero del sindaco. I due confinanti chiedono “nella loro qualità di vicini danneggiati dalla costruzione dell’Hotel Grotta di Tiberio” di eliminare “dalla proposta di variante l’Hotel Grotta di Tiberio, perché attualmente trattasi di bene sottoposto a sequestro penale, acquisito al patrimonio comunale in attesa di essere demolito”.

La Direzione Regionale, lo scorso 8 settembre, ha risposto spiegando “le scelte pianificatorie e di governo del territorio sono una prerogativa dell’Amministrazione comunale ai sensi del TUEL”, tanto che “la richiesta di eliminare l’area su cui insiste l’Hotel Grotta di Tiberio dalla proposta di variante al PRG deve essere eventualmente rivolta all’Ente competente e non alla scrivente Area“. Una risposta che sembrerebbe pilatesca e che prosegue spiegando che “l’Autorità Competente per la VAS si limita a verificare gli impatti ambientali significativi derivanti da tale proposta di variante”.

C’è di più. La Regione Lazio, o meglio la sua Direzione Urbanistica, ammette anche una circostanza che lascia sbigottiti. “La valutazione regionale – si legge nella nota inviata ai Tursi – si è basata sui contenuti del Rapporto Preliminare redatto dall’Autorità Procedente, che, per quanto di interesse, non segnalavano irregolarità urbanistico-edilizie delle strutture censite”. In parole povere, il Comune di Sperlonga – ossia l’autorità procedente – ha inserito tra le strutture censite e inserite nella determina di variante al Piano Regolatore una struttura che non è che ha solo irregolarità, è proprio completamente abusiva.

L’ente comunale ha definito, tra le altre, la struttura alberghiera Grotta di Tiberio come “esistente e munita di titolo abilitativo, con specifico riconoscimento dell’attuale destinazione d’uso”, “localizzata in area fornita di tutte le opere di urbanizzazione primaria” e “dotata di aree di parcheggio, verde e servizi pertinenziali”.

In pratica la Regione Lazio non sapeva dell’abusivismo tombale dell’hotel. Sono stati i legali dei Tursi a ricordarglielo: “si deduce che l’Autorità Proponente (il Comune di Sperlonga) ha incomprensibilmente omesso di informare la regione Lazio delle problematiche dell’Hotel Grotta di Tiberio. Giova quindi precisare che i coniugi Tursi hanno partecipato a tutti i procedimenti sanzionatori che hanno determinato l’annullamento di tutti i titoli edilizi di cui era titolare l’Hotel Grotta di Tiberio, per cui, gli istanti, nella loro qualità intendono sopperire alle carenze istruttorie che ha determinato l’Hotel Grotta di Tiberio tra le strutture meritevoli dei benefici della variante”.

In conclusione, e nelle more dell’assoggettamento a Vas della determina di variante e al Prg di Sperlonga, la Regione Lazio, grazie alla nota dei Tursi, ha trasmesso tutte le informazioni e gli atti forniti relativi ai procedimenti sanzionatori che hanno determinato l’annullamento di tutti i titoli edilizi dell’hotel Grotta di Tiberio all’Area Vigilanza Urbanistico-Edilizia, Poteri Sostitutivi, Accertamenti di Compatibilità della direzione Urbanistica regionale.

Articolo precedente

LICEO MANZONI, INAUGURATO IL NUOVO EDIFICIO

Articolo successivo

ATTENTATI E BOMBE PER IL RACKET DELLA DROGA, CELENTANO: “EPISODI GRAVI PER LATINA”

Ultime da Politica