LA PRIMA GIORNATA DELLA FESTA DELL’UNITÀ: “CI SIAMO MESSI IN GIOCO”

La politica torna in piazza con la Festa dell’Unità del PD a Latina. “Con emozione e grande senso di responsabilità – spiega una nota – l’organizzazione comunale del Partito Democratico si è messa in  gioco per ricordare alla cittadinanza l’importanza di partecipare ed il successo riscosso durante questa prima giornata di Festa ha confermato l’urgenza bilaterale di creare connessioni reali con la comunità.

Dal primo appuntamento con i Giovani Democratici di Latina, l’adesione è stata un crescendo di anime in ascolto. “Alla ricerca di una identità comune: la condizione giovanile a Latina. La nostra città verso il centenario” ha rappresentato un momento importante per confrontarsi insieme ad esperti, cittadini e giovani universitari del nostro territorio.

Con la partecipazione del docente e sociologo Vittorio Cotesta, è stata ripercorsa la storia della città di Latina: una storia fatta di crisi, cambiamenti e  contraddizioni che hanno segnato intere generazioni di giovani. Lontani nel tempo, cittadini e cittadine degli stessi spazi hanno vissuto e continuano a vivere le stesse angosce legate alla ricerca di un altrove che possa offrire stabilità, identità e coesione, un luogo dove poter costruire la soggettività culturale che qui a Latina, purtroppo, manca da sempre. Il dialogo con il mondo dell’Università che ha visto coinvolte le istituzioni, incarnate nella presenza dell’On. Matteo Orfini, e le diverse realtà accademiche, ha portato alla luce le questioni essenziali che ruotano attorno al progetto di Latina città universitaria, un obiettivo che si configura ancora distante rispetto alle esigenze di studenti e studentesse che sentono di non poter affidare stabilmente il destino del proprio futuro e della propria istruzione all’evolversi incerto e confuso della città.

I due momenti di profonda analisi organizzati dai Giovani Democratici hanno saputo restituire voce e spazio ai più giovani, alle loro aspettative, allargando le maglie dei dibattiti più sentiti dell’ultimo anno partendo dalla candidatura di Latina Capitale della Cultura al DDL sul centenario fino ad arrivare alla questione Ruspi e Banca d’Italia. 

Grande adesione per Guerini e Bonafoni. Le interviste coordinate da Tonj Ortoleva, direttore del quotidiano Latina Oggi, sono state un momento apprezzato da tutta la comunità democratica che sente, ora più che mai, il bisogno di orientarsi tra le prospettive e riconoscersi nelle idee di chi disegna nuovi scenari per dare senso e ordine a questa realtà così complessa e frastagliata.

“Nei prossimi cinque anni vedremo l’Europa confrontarsi con delle scelte fondamentali. Viviamo in un mondo in continua trasformazione, un mondo che sarà caratterizzato dalla competizione tra gli attori internazionali e non dalla cooperazione tra questi. In questo senso, l’Europa si pone dinanzi ad un bivio esistenziale: sposare la sua visione minima, per cui essa si continua a configurare come una somma di Stati, o affrontare un percorso che la porterebbe a costituire un esercito comune in modo da diventare una forza reale, un soggetto  in grado di affermare la sua presenza come forza politica con cui si può dialogare. Bisogna far fronte all’evidenza che l’ordine internazionale che conoscevamo è venuto meno, costruirne uno nuovo e dotarlo di nuove istituzioni da gestire: in questo contesto è fondamentale la chiarezza, gli slanci ideali devono confrontarsi con la realtà” spiega Lorenzo Guerini, deputato del Partito Democratico e presidente del COPASIR, nella lunga e animata intervista in cui si è parlato del destino dell’Europa al netto del salto tecnologico che sta cambiando progressivamente le strutture economiche, sociali e lavorative. Tra le varie riflessioni, l’ex ministro della difesa, ci ha tenuto a riconoscere il lavoro unitario svolto dal Partito dopo il congresso: “Siamo stati tutti molto responsabili e generosi, abbiamo compiuto passi che nemmeno immaginavamo. Questo risultato è soddisfazione ma soprattutto senso di responsabilità perché siamo noi il perno su cui costruire. La destra sta vivendo un momento complicato ma è ancora forte per la struttura culturale e sociale che ha. Le prossime elezioni regionali saranno un passaggio importante, penso che il centrosinistra possa andare con una certa fiducia”. 

Segue Marta Bonafoni e il racconto di questa sua estate, un’estate militante fatta di battaglie condivise e voglia di ritrovare, nello sguardo disilluso della gente, la forza di costruire qualcosa che possa riportare speranza nelle vite degli elettori. “Abbiamo voluto rilanciare le battaglie del salario minimo e del no all’autonomia differenziata per ripartire da cosa non è andato, da quel 51% di non votanti che costituiscono una grave ferita democratica per il nostro Paese. Questa disaffezione non è indifferenza ma voglia di politica diversa che ci impegniamo a restituire andando incontro a quel disagio e a quella delusione. Stiamo raccogliendo le firme per dare concretezza ad un’istanza popolare che arriva dalla richiesta del 70% dei lavoratori ai quali sentiamo di dover restituire una vita dignitosa e felice”. La Consigliera Regionale PD ci racconta la fotografia di lunghe file di persone che, sotto il sole cocente, attendevano il loro turno per lasciare una firma, simbolo di una partita che, per ora, ha solo segnato il calcio di inizio. “Per mettere in fila le idee su come vuoi scommettere sul pianeta che verrà, come riconvertire l’economia, servono pazienza e tenacia. In questo senso la leadership di Elly Schlein, che è una leadership femminista, fa la differenza perché è in grado di guidare in modo forte ma garbato il tentativo di colazione. Bisogna cucire insieme i grandi temi come il salario minimo, il no all’autonomia differenziata, la sanità pubblica, il contrasto alla violenza di genere, il diritto all’abitare e la battaglia sui diritti delle donne”. Questa l’agenda di Marta Bonafoni, ma anche quelle di un PD nuovo, pronto a costruire un’alternativa forte e radicale.

Quasi al termine dei momenti dedicati alla riflessione politica, sale sul palco per un’intervista a sorpresa il Segretario Regionale PD Daniela Leodori che, in dialogo con Tonj Ortoleva, parla del percorso intrapreso dalla nuova segreteria del Partito Democratico e dei risvolti positivi avuti a livello territoriale: “Ci eravamo chiusi a riccio, ora finalmente torna la voglia di incontrare le persone ed è proprio ciò che rappresenta questa festa e il suo ritorno”. Parallelamente, la crisi in consiglio regionale è ormai sotto gli occhi di tutti tra assenteismo e superficialità dei temi avanzati dalla giunta Rocca: “Questa crisi politica è figlia di uno stallo amministrativo che preoccupa molto soprattutto il centrodestra. Il problema fondamentale è che non presentano atti rilevanti per i cittadini della regione, uno stallo amministrativo che ha come conseguenza questa crisi, quasi irreversibile tra giunta regionale cittadini e giunta regionale territori.”

Dopo aver dedicato l’attenzione a questo intenso flusso di dibattito e riflessione, finalmente il via  alle danze con la meravigliosa esibizione canora di Francesca Calabresi e, a seguire, i Legittimo Brigantaggio, una band ricca di energia che pone il genere del combat folk come  interessante alternativa di espressione artistica e mezzo attraverso cui raccontare il forte  radicamento nel territorio sud pontino. Più volte apprezzati dalla critica giornalistica “Con  l’arma di un linguaggio decisamente più ricercato rispetto alla maggioranza dei gruppi Folk  Rock e un immaginario poetico che riesce sempre ad evitare il didascalico e che dipinge  nuovi banditi senza tempo, con l’occhio attento alla realtà contemporanea” per la raffinatezza  dei loro testi e la scorrevolezza del loro linguaggio musicale i Legittimo Brigantaggio  rappresentano oggi una nuova realtà musicale emergente, grintosa ed eclettica! Attualmente  sono impegnati nelle registrazione del loro nuovo album, con la partecipazione di Fry Moneti  dei Modena City Ramblers e uscita prevista per l’autunno del 2024.

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