“La Pineta-Parco della Resistenza”, la proposta di intitolazione da parte della sezione locale dell’Anpi di Terracina
“Intitolare una strada, una piazza, un parco, luoghi dove si esercita la nostra socialità, rafforzando la memoria, significa svolgere una importante funzione di crescita della comunità che si preoccupa di definirsi in modo inequivocabile, curando la memoria comune, condivisa, per consegnarla alle generazioni future.
Grande è stata la gioia nello scoprire qualche anno fa dagli archivi digitalizzati dal Ministero dei Beni Culturali che dalla nostra città ci furono ben 28 Partigiane e Partigiani che partirono per andare a combattere in tutta Italia (il numero è ancora provvisorio poiché manca la digitalizzazione di altri archivi).
Abbiamo chiesto di intitolare “La Pineta” ai Partigiani e alle Partigiane terracinesi. La “Pineta-Parco della Resistenza” manterrà la denominazione originaria “Pineta” a cui tutti noi cittadini siamo legati, in più conserverà i nomi di questi nostri concittadini su una futura targa da mettere a memoria.
Questa intitolazione rappresenta un riconoscimento alla loro lotta per una società e un mondo più giusti, dove il diritto e la legge garantiscano l’uguaglianza dei cittadini al di là della loro appartenenza sociale. Vuole essere una forma di elogio del loro coraggio nel mettere a repentaglio la vita per opporsi alla negazione violenta della libertà.
I nostri Partigiani e le nostre Partigiane danno onore alla Città avendo combattuto nella guerra di Liberazione dal nazifascismo. Rappresentano un vanto, un esempio che deve essere messo in risalto per rafforzare il senso di appartenenza della nostra comunità ad un paese che è libero, solidale, antifascista.
Perché se i giovani oggi possono godere di diritti ed esercitare in pienezza le libertà di scelta lo devono a quanti e quante, come “loro”, non arretrarono di fronte al pericolo e combatterono o persero la vita per un futuro che immaginavano migliore, mettendo a tacere tutte quelle ragioni che avrebbero spinto a nascondersi e aspettare la fine della dittatura e della guerra.
È compito di tutta la Comunità e delle Istituzioni far si che in questo Parco i più giovani possano trovare la passione e l’interesse nello scoprire il rapporto innegabile tra gli eventi di cui questi nostri concittadini furono protagonisti e la nascita della forma di governo che contraddistingue il nostro paese: una Repubblica, democratica, regolata dalla sua Carta fondamentale, la Costituzione.
Il Parco della Resistenza sarà la casa naturale anche di tutti gli Internati militari nei campi nazisti (IMI), delle tante persone dissidenti, di tutte le forze dell’ordine, di tutti gli uomini e le donne delle istituzioni che si opposero, anche a costo della vita, al nazifascismo. Sarà la casa dei e delle Combattenti per la Libertà”.
Così, in una nota, l’associazione nazionale partigiani di Terracina.