LA FOTOGRAFIA DI SARSCOV2 NEI DATI DELL’ISS: 1,1% LE PERSONE SOTTO I 50 ANNI DECEDUTE

Istituto Superiore di Sanità
Istituto Superiore di Sanità

I dati del Coronavirus-Covid-19 elaborati e analizzati dall’Istituto Superiore di Sanità: il computo si basa su un campione di 23.188 pazienti deceduti e positivi all’infezione da SARS-CoV-2 in Italia alla data del 23 aprile. L’ISS ha diviso per otto categorie di studio i numeri e le percentuali ricavati da circa due mesi di pandemia

Dati demografici – L’età media dei pazienti deceduti e positivi a SARSCoV-2 è 79 anni. Le donne sono 8500 (36,7%). L’età mediana dei pazienti deceduti positivi a SARS-CoV-2 è più alta di oltre 15 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione (età mediane: pazienti deceduti 81 anni – pazienti con infezione 62 anni). Le donne decedute dopo aver contratto infezione da SARS-CoV-2 hanno un’età più alta rispetto agli uomini (età mediane: donne 84 – uomini 79).

Patologie preesistenti – Ecco le più comuni patologie croniche preesistenti (diagnosticate prima di contrarre l’infezione da SARS-CoV-2) nei pazienti deceduti. Questo dato è stato ottenuto da 2041 deceduti per i quali è stato possibile analizzare le cartelle cliniche. Il numero medio di patologie osservate in questa popolazione è di 3,3 (mediana 3, Deviazione Standard 1,9). Complessivamente, 74 pazienti (3,6% del campione) presentavano 0 patologie, 294 (14,4%) presentavano 1 patologia, 431 (21,1%) presentavano 2 patologie e 1242 (60,9%) presentavano 3 o più patologie. Prima del ricovero in ospedale, il 24% dei pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2 seguiva una terapia con ACE-inibitori e il 16% una terapia con Sartani (bloccanti del recettore per l’angiotensina). Nelle donne (n=659) il numero medio di patologie osservate è di 3,4 (mediana 3, Deviazione Standard 1,9); negli uomini (n=1382) il numero medio di patologie osservate è di 3,2 (mediana 3, Deviazione Standard 1,9).

Diagnosi di ricovero – Nelle 92,3% delle diagnosi di ricovero erano menzionate condizioni (per esempio polmonite, insufficienza respiratoria) o sintomi (per esempio, febbre, dispnea, tosse) compatibili con COVID-19. In 149 casi (7,7% dei casi) la diagnosi di ricovero non era da correlarsi all’infezione. In 15 casi la diagnosi di ricovero riguardava esclusivamente patologie neoplastiche, in 62 casi patologie cardiovascolari (per esempio infarto miocardico acuto, scompenso cardiaco, ictus), in 20 casi patologie gastrointestinali (per esempio colecistite, perforazione intestinale, occlusione intestinale, cirrosi), in 52 casi altre patologie.

Sintomi – I sintomi più comunemente osservati prima del ricovero nei pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2. Febbre, dispnea e tosse rappresentano i sintomi più comuni. Meno frequenti sono diarrea e emottisi. Il 6,1% delle persone non presentava alcun sintomo al momento del ricovero.

Complicanze – L’insufficienza respiratoria è stata la complicanza più comunemente osservata in questo campione (96,8% dei casi), seguita da danno renale acuto (22,8%), sovrainfezione (12,8%) e danno miocardico acuto (9,9%).

Terapie – La terapia antibiotica è stata comunemente utilizzata nel corso del ricovero (85% dei casi), meno usata quella antivirale (57%), più raramente la terapia steroidea (36%). Il comune utilizzo di terapia antibiotica può essere spiegato dalla presenza di sovrainfezioni o è compatibile con inizio terapia empirica in pazienti con polmonite, in attesa di conferma laboratoristica di COVID-19. In 420 casi (20,8%) sono state utilizzate tutte e tre le terapie. Al 4,4% dei pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2 è stato somministrato Tocilizumab.

Tempi – I tempi mediani (in giorni) che trascorrono dall’insorgenza dei sintomi al decesso (10 giorni), dall’insorgenza dei sintomi al ricovero in ospedale (5 giorni) e dal ricovero in ospedale al decesso (5 giorni). Il tempo intercorso dal ricovero in ospedale al decesso è di 4 giorni più lungo in coloro che sono stati trasferiti in rianimazione rispetto a quelli che non sono stati trasferiti (8 giorni contro 4 giorni).

Decessi di età inferiore ai 50 anni – Al 23 aprile sono 260 dei 23.188 (1,1%) i pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2 di età inferiore ai 50 anni. In particolare, 57 di questi avevano meno di 40 anni (36 uomini e 21 donne con età compresa tra 0 e 39 anni). Di 9 pazienti di età inferiore ai 40 anni non sono disponibili informazioni cliniche, gli altri 38 presentavano gravi patologie preesistenti (patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità) e 10 non avevano diagnosticate patologie di rilievo.

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