LA FAVOLA DELL’INTERNALIZZAZIONE DEI 118

Foto di Paolo Caronia dal gruppo Facebook "Personale 118"

C’era un volta un accordo tra Regione e sindacati che prevedeva l’internalizzazione progressiva di tutti i servizi dell’emergenza e la salvaguardia del personale 118. C’era una volta quell’intesa del 10 giugno 2019, ma l’incantesimo venne infranto l’ultimo dell’anno quando Ares affidò con delibera 366 il servizio di reclutamento di autisti di ambulanza alla Società Manpower srl remunerandola con 208mila euro. L’emergenza Covid-19 servì poi all’Azienda regionale per produrre una nuova delibera, la 207 del 10 marzo, in cui si aggiornava il valore dell’affidamento in favore della multinazionale statunitense a un ammontare di 271mila euro.

Secondo Confail Sanità, nella persona di Vinicio Amici, la favola si sarebbe trasformata in un vero e proprio incubo dal momento che alcuni operatori della Croce Rossa nel viterbese non percepirebbero lo stipendio da 6 mesi. Per il delegato pontino delle divise rosse per far venire alla luce queste cose non dovrebbe essere necessario l’intervento di un sindacato, ma un’attività di controllo da parte degli organi preposti.

Vinicio Amici, delegato sindacato Confail

Per Amici la situazione si fa ancora più fosca se si pensa che in 4 mesi sono stati spesi complessivamente 500mila euro per l’impiego di 46 autisti. Una media di 120mila euro al mese che suddivisi per 46 autisti fanno circa 2700 euro impiegati per ogni unità lavorativa. Dal momento che ogni autista percepisce mensilmente 1300/1400 euro netti, a cui aggiungere tra i 170 e i 230 euro di contributi, ci si chiede perché l’Ares non operi un’internalizzazione delle risorse umane con buona pace di una corretta gestione del bilancio pubblico.

Amici chiede inoltre l’immediata pubblicazione della lista dei partecipanti al concorso di autista visto che di tempo per la verifica dei requisiti dei candidati e per fissare le date della procedura concorsuale ce ne è stato a sufficienza. A questo aspetto si aggiunga che nella deliberazione 473 dello scorso 8 giugno Ares chiedeva un finanziamento regionale in conto capitale di 5,5 milioni di euro per acquisto di mezzi e attrezzature sanitarie come da Decreto del Commissario ad Acta del 20 gennaio 2020 n.18 punto 7.1. (Piano di riorganizzazione del Servizio Sanitario Regionale). A riguardo Confail chiede un’attenta verifica dei costi e della qualità dei beni acquistati al fine di scongiurare vicende che possano lontanamente ricordare quella delle mascherine acquistate dalla Ecotech.

Al centro della foto l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato e sulla destra il direttore generale di Ares 118 Maria Paola Corradi in occasione del recente protocollo siglato tra la Guardia di Finanza e l’Azienda Regionale Emergenza Sanitaria

La Confederazione autonoma italiana del lavoro chiede di conseguenza che sia dato un segnale forte a tutta la Regione visti i Decreti straordinari che mettono a disposizione strumenti per assunzioni in forme semplificate Amici conclude argomentando: “…Abbiamo il dovere di dare certezze ai lavoratori che oggi rischiano molto, spesso in cambio di tutele non adeguate. Abbiamo il dovere di valorizzare quel patrimonio di professionisti precari che ogni giorno tutelano il cittadino con professionalità e competenza. Operatori sanitari che nel periodo Coronavirus venivano chiamati eroi e adesso di nuovo trattati da schiavi.” A un anno dall’accordo tra l’assessore Alessio D’Amato e il direttore generale di Ares Maria Paola Corradi, da una parte, e le rappresentanze dei lavoratori, dall’altra, due terzi delle postazioni 118 nella nostra Regione rimangono sotto la gestione di privati. L’assunzione a tempo indeterminato degli operatori rimane una favola.

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