LA DENUNCIA A RIDA RITRATTATA. APRILIA LIBERA E APRILIA CITTÀ DEGLI ALBERI: “INFAMIA”

In rosso, l’attuale superficie occupata da Rida

A marzo la denuncia nei confronti dell’impianto di trattamento meccanico biologico di Rida Ambiente ad Aprilia. Dopo qualche mese otto cittadini ritrattano. Aprilia Libera e Aprilia Città degli Alberi rispondono a quei cittadini: “Serena vita”

La storia comincia qualche mese fa. A marzo scorso, una lettera/denuncia, inviata tramite pec, su cui campeggia la firma di Rosalba Rizzuto, viene inviata a: Sindaco di Aprilia Antonio Terra, Provincia di Latina, ARPA Lazio, Regione Lazio, Ministro della Transizione Ecologica, Procura della Repubblica di Latina – Nucleo Antimafia, Commissario ad acta per i Rifiuti Lazio e, infine, al Presidente della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite nel ciclo dei rifiuti e Alla Commissione europea.

Un parterre de roi istituzionale chiamato a visionare la corposa denuncia di 143 cittadini apriliani che ripercorre la storia dell’impianto, corredata dalle testimonianze di diversi cittadini. Di seguito, il link a quella lettera che Latina Tu ha pubblicato integralmente. L’oggetto è inequivocabile: Rida Ambiente e il diritto alla salute.

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Non passa molto tempo che nasce un contenzioso tra l’azienda Rida Ambiente che si ritiene diffamata e i cittadini che firmano la lettera, tra cui alcuni facenti parte delle associazioni di respiro civico “Aprilia Libera” e “Aprilia Città degli Alberi”.

Disputa che si sposta in ambito civile e a carte bollate c’è la richiesta di risarcimento da parte di Rida Ambiente nei confronti dei cittadini.

Due giorni fa, succede però che otto cittadini si dissociano dalla lettera firmata a marzo scorso e inviano a diverse redazioni di siti e giornali la loro nuova posizione.

Una incauta e frettolosa sottoscrizione di un documento che chiama in causa la società Rida Ambiente SrL per quello che concerne le modalità di gestione dello stoccaggio, del trattamento e recupero dei rifiuti e che è stata inviata a molteplici Amministrazioni ed Enti pubblici”. Così scrivono gli otto cittadini di Aprilia che ritrattano in toto la denuncia pubblica avanzata solo otto mesi prima. “Un’ingenuità data dal fatto – spiegano gli otto cittadini – che, del tutto in buona fede, abbiamo accolto la proposta di sottoscrivere una raccolta firme che puntava, da quanto ci era stato riferito, a tutelare il territorio e salvaguardare l’ambiente e la salute dei cittadini di Aprilia. Una petizione che ha visto come primi firmatari e presumiamo quindi promotori degli attivisti che, noti per le loro iniziative, rappresentavano per noi una garanzia in tema di estrema sensibilità rispetto agli obbiettivi enunciati e oggetto della raccolta di firme. Da qui l’immediata disponibilità a sostenere quello che pensavamo fosse un semplice e generoso atto d’impegno civico e nulla di più. In qualità di sottoscrittori di questo documento intendiamo evidenziare innanzitutto il fatto che mai si è avuto un rapporto diretto o indiretto con la Società RIDA Ambiente”.

“Un’assenza di rapporto che non ci ha messo e non ci mette in condizione di esprimere giudizi sull’operato della stessa la quale (non abbiamo ragione di dubitarne) opera nel rispetto delle regole, delle norme, delle leggi che sovraintendono a questa materia. Inoltre – concludono – non possiamo che prendere espressamente le distanze dalle denunce, anche solo adombrate, di supposta connivenza tra la società e eventuali soggetti politici imputati in procedimenti penali”.

A stretto giro arriva la risposta di Aprilia Libera e Aprilia Città degli Alberi che stigmatizzano la ritrattazione compiuta dagli otto ex compagni di denuncia.

“Abbiamo appreso, leggendo alcune testate on line, che 8 fra gli oltre 140 firmatari della petizione – promossa per portare a conoscenza di tutta la cittadinanza i disagi che da anni subiscono i residenti della zona Sacida – hanno preso le distanze da loro stessi, rimangiandosi cioè ciò che hanno accettato liberamente di firmare 7 mesi fa. Hanno definito – spiegano nella nota – “incauta e frettolosa sottoscrizione di un documento” l’adesione ad una petizione che hanno anche letto e deciso di firmare, ma poiché tra questi firmatari ci sono anche insegnanti ci sembra alquanto bizzarro non ne abbiano compreso il senso”.

“I firmatari – incalzano le due associazioni – scaricano la loro responsabilità su alcune persone, ma quello che lascia interdetti è il tono della lettera, una lunga, delatoria infamia, che invita al linciaggio culturale e politico di chi ha sottoscritto la petizione. Di questa tardiva rilettura e conseguente ritrattazione, prendiamo atto e auguriamo serena vita”.

Intanto, va avanti il contenzioso tra azienda e cittadini che hanno denunciato.

AGGIORNAMENTO – Uno degli otto firmatari, Antonio Tatti, smentisce di aver mai firmato la lettera che ritrattava la denuncia. “Leggo con stupore di aver apposto la mia firma ad una lettera in cui alcuni firmatari di una petizione contro Rida Ambiente, che denunciava i disagi lamentati da alcuni concittadini di Aprilia, ritrattano il contenuto della sottoscrizione promossa a marzo scorso, e addossano ogni addebito per la loro condotta ad altri.
Lo scopro casualmente, leggendo un comunicato stampa che porta anche la mia firma, malgrado non sia mai stato contattato dai firmatari né per condividerne il contenuto né, tanto meno, per autorizzarne la sottoscrizione. Si tratta di un documento che non solo non ho firmato, ma che per la mia storia politica e culturale non avrei mai potuto sposare e approvare. Prego, quindi, di tenere in considerazione questa mia dichiarazione e considerare la mia completa dissociazione dal documento in questione
“.

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