Cooperativa Karibu. Tripodi (Lega) ” Dov’erano quelli che dovevano vigilare sui fiumi di denaro pubblico?”
“Quella della Cooperativa Karibu é una storia che ho denunciato qualche anno fa, oggi si sono accesi i riflettori sul fiume di denaro dello Stato destinato alla gestione dei migranti ma sperperato in modo a dir poco immorale e vergognoso. E chi lo dice è un figlio di profughi della Libia cacciati nel 1970 da Tripoli, conosciuti come Italiani d’Africa.
Chi doveva vigilare? Dove erano gli amministratori locali appartenenti al Partito democratico e al centro sinistra? Dov’era chi governava la Regione? Ad esempio, a Latina, lo slogan di Damiano Coletta passava dalla città dei diritti, alla città dello sfruttamento? Per non parlare di quanto accadeva nei Monti Lepini a partire da Sezze, a Roccagorga e Priverno, nei quali spiccano affidamenti sopra la soglia dell’allora codice degli appalti.
Le mie non erano illazioni quando parlavo delle condizioni in cui vivevano donne e uomini con bambini ospiti della Cooperativa Karibu e del Consorzio Aid, in case fatiscenti in provincia di Latina, senza acqua e con cibo scaduto.
Le condizioni disumane nei centri per minorenni della cooperativa Karibù veniva sbandierata dagli amministratori del Pd e dall’ex sindaco di Latina Coletta come modello dell’accoglienza in Italia. Oggi che la verità viene a galla, grazie all’operato della magistratura sono molto soddisfatto del lavoro fatto, lo sono per uomini e donne che in provincia di Latina cercavano un posto migliore, invece hanno trovato sfruttamento, fame e ipocrisia, ora spero si vada fino in fondo anche sull’affidamento diretto dei Comuni”.