Il comitato Calabretto in una lunga nota che vi riportiamo integralmente ha denunciato la situazione di grave inquinamento ambientale dovuta alla discarica abusiva rinvenuta nell’omonima zona nei pressi di Itri.
La discarica di Calabretto ad Itri continua incessantemente a “fumare”. Come documentato da foto e video realizzati dai residenti, ogni giorno emergono fumarole maleodoranti, miasmi insopportabili e acri che hanno spinto diversi cittadini a chiamare l’ambulanza e a recarsi al Pronto soccorso per sintomi da intossicazione: bruciori agli occhi, alla gola, allo stomaco, malessere generale e nausea.
IL PARERE DEGLI AVVOCATI
“Attendiamo l’esito delle analisi effettuate dall’Arpa, ma è evidente che siamo di fronte ad una situazione di estrema emergenza. Molti cittadini hanno lasciato le case per recarsi da parenti in altre località del Golfo, bambini lamentano malessere e soffrono perché non possono uscire dalle loro abitazioni”, spiegano i legali del Comitato Calabretto, Avv. Angela De Rosa e Avv. Letizia Maria Colaguori che si stanno muovendo per richiedere l’intervento della magistratura.
L’IRA DEI CITTADINI
Nonostante gli avvocati siano cauti e invitino i residenti ad attendere i risultati dell’Arpa, cresce il malumore degli abitanti: “Riteniamo che già dal 4 luglio potevano sussistere i requisiti per disporre un immediato sequestro del sito e conseguente decreto di evacuazione dell’area, a tutela della salute pubblica, ma nessuno dei due provvedimenti è stato preso dall’Amministrazione. Perché?” chiedono i cittadini. “Sappiamo che sull’area indicata è stato sversato del terreno con l’obiettivo di placare la fuoriuscita dei miasmi e le fumarole, ma non è bastato. E poi, i prelievi sono stati fatti su questo terreno? Che grado di tossicità rileveranno?”
Il Comitato dei residenti rispedisce al mittente l’accusa di procurato allarme, paventato dal Sindaco Fargiorgio: “Ieri sera verso la stazione ferroviaria per circa un’ora ci voleva la maschera antigas e parlano anche di PROCURATO ALLARME?”, scrive un cittadino sulla pagina social “Discarica Calabretto Itri” dedicata all’emergenza;Dal 4 luglio stiamo respirando veleni. Che qualcuno mi venisse a dire che si tratta di un procurato allarme, ma lo deve affermare dicendomi queste cose guardandoci negli occhi direttamente in questa contrada. Invito i concittadini a venirci a trovare almenoper 5 minuti.
Quando passate sull’Appia, abbiate il coraggio di aprire il finestrino dellevostre auto e mettervi la mano sulla coscienza”; aggiunge un altro residente”.
UNO STRANO DIVIETO
Nelle ultime ore è stato apposto un “divieto di accesso all’area” che ha ulteriormente inasprito gli animi:“Forse l’Amministrazione è infastidita dai giornalisti che vogliono documentare quello che sta avvenendo?”, si chiedono i cittadini.
Il sito adibito a discarica, lo ricordiamo, sorge su una scarpata che in caso di pioggia potrebbe collassare e causare lo sversamento dei rifiuti direttamente nel torrente Pontone. Di conseguenza la marea di rifiuti finirebbe in mare: la problematica dunque riguarda l’intero Golfo di Gaeta e ogni giorno che passa diventerà sempre più grave