ITRI, POLEMICHE SULLA CHIUSURA DELLE SCUOLE. AGRESTI, MAGGIARRA E CECE RISCRIVONO AL SINDACO

scuola itri
ISTITUTO COMPRENSIVO ITRI - PIAZZALE RODARI

Covid, chiusura delle scuole a Itri: la scelta di Fargiorgio fa discutere e l’opposizione fa accesso agli atti. Ma non tutti sono d’accordo

LA NOTA – Come Consiglieri comunali non possiamo accettare e non possiamo consentire che la nostra azione politica di indirizzo e di controllo venga fatta oggetto di interpretazioni meramente personali e confusionarie che vanno ad adulterare e stravolgere il significato ed il senso stesso dell’azione politica da noi messa in atto.

Dispiace che con un post facebook pubblicato nella giornata di ieri, la Consigliera di opposizione Paola Soscia (anche in qualità di madre e di docente), esprimendo liberamente e democraticamente il proprio pensiero sulla misura adottata dal Sindaco Antonio Fargiorgio circa la chiusura, ad Itri, di tutte le scuole di ogni ordine e grado, abbia, di fatto, non solo confuso ed arbitrariamente commissionato tra loro la visione e l’azione politica delle diverse forze di opposizione, ma, al contempo, ha consentito il diffondersi di informazioni errate circa lo spirito e la finalità che animano gli interventi e le proposte degli scriventi Consiglieri.

È il caso, allora, di chiarire che una istanza di accesso agli atti amministrativi finalizzata esclusivamente ad acquisire tutta la documentazione che “eventualmente”, ove esistente, ha avallato e motivato l’ordinanza sindacale di chiusura di tutte le scuole ad Itri, non è, e non può ritenersi, un attacco al Sindaco o al provvedimento estremo dallo stesso adottato. Si tratta, invece, per chi ancora non lo sapesse, di uno degli strumenti basilari e fondamentali posti dal legislatore a disposizione dei Consiglieri comunali, onde consentire loro l’esercizio del munus publicum cui sono elettivamente chiamati.

L’azione politica da noi attivata all’indomani dell’emanazione dell’ordinanza sindacale di chiusura delle scuole ad Itri è, allo stato, finalizzata alla visione ed alla conseguente disamina degli atti che hanno portato il Sindaco Fargiorgio ad assumere una decisione fortemente restrittiva che va a collidere con le superiori disposizioni governative centrali; atti, che, purtroppo, non sono menzionati né richiamati nel provvedimento sindacale n. 38/2020 che ha disposto la chiusura di tutte le scuole site sul territorio comunale.

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Questa grave mancanza, di fatto, rende il provvedimento sindacale facilmente impugnabile, perché carente di motivazione oltre che supportato da argomentazioni del tutto perplesse. Ma la nostra azione politica – che nettamente si distingue da altre intentate sulla questione -, vuole addivenire ad un bilanciamento degli interessi in gioco, quali, la salute pubblica e il diritto allo studio e ad un’istruzione continua ed adeguata, che, ad oggi, è assolutamente fondamentale per valutare le misure più opportune da adottare.

In ragione di ciò, questa mattina abbiamo richiesto al Sindaco Fargiorgio e al Presidente del Consiglio comunale la convocazione, con la massima urgenza, di una Conferenza Capigruppo per consentire a tutte le forze politiche l’informazione e la partecipazione alle dinamiche ed agli sviluppi di una vicenda che investe e va ad incidere su diritti ed interessi costituzionalmente garantiti, legati al mondo della scuola e della società civile. Contestualmente, abbiamo invitato il Sindaco Antonio Fargiorgio, quale massima autorità sanitaria locale, ad aprire, a stretto giro, un dialogo con tutti i medici di famiglia e pediatri operanti sul territorio comunale al fine di valutare la possibilità concreta di effettuare, presso i di loro studi medici, tamponi rapidi capaci di individuare ed isolare precocemente persone contagiate dal Covid-19, ovvero sane ma a rischio di contagio, e permettere l’uscita dalla quarantena al termine esatto dei dieci giorni senza dover attendere i tempi per l’esecuzione del tampone molecolare e successivamente quelli per l’arrivo del risultato.

Riteniamo, infatti, che, solo laddove dovessero sussistere i dati, gli elementi ed i numeri attestanti un elevato contagio da Covid-19 all’interno della Comunità scolastica, si potrà condividere e rettificare, mediante adeguata motivazione a supporto, l’ordinanza sindacale attualmente vigente; in caso contrario, in mancanza di dati medici e di elementi tecnico-scientifici, l’ordinanza adottata dal Sindaco Fargiorgio in un’ottica di massima cautela preventiva non potrà ritenersi giustificata e legittimata, e, necessariamente, dovrà essere tutelato e garantito il diritto e l’interesse degli studenti alla prosecuzione di una didattica in presenza, che, se persa, sarà persa per sempre senza possibilità di recuperare la situazione.

È evidente che la tutela della salute dei ragazzi – che tutti noi assolutamente vogliamo – dovrà e sarà assicurata attraverso la rigorosa applicazione dei protocolli di sicurezza sia all’interno che all’esterno delle strutture scolastiche. Riteniamo di operare con oggettività e con una visione generale degli interessi coinvolti ed incisi; diversamente, volendo ragionare in una sola ed unica direzione, e cioè quella della prevenzione assoluta, la soluzione dovrebbe essere quella di chiudere tutte le scuole d’Italia, bypassando i dettami del Governo statale ed interferendo, in modo assolutamente non coerente, con l’organizzazione differenziata dei servizi scolastici disposta dal sopravvenuto DPCM del 3 novembre scorso.

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