Un appello al sindaco da parte del consigliere comunale Salvatore Venditti: “Esponiamo la bandiera arcobaleno dal Municipio”
Il consigliere comunale del centrosinistra di Fondi Salvatore Venditti non ha dubbi: “È ora di esporci come istituzioni e di non dividerci un grande tema come la Pace”.
Per tale motivo il capogruppo della civica Camminare Insieme ed esponente del Partito Democratico a livello locale si rivolge direttamente al sindaco della città Beniamino Maschietto: “Issiamo la bandiera della pace dal Municipio, o coloriamo il castello. Ma facciamolo insieme, non dividiamoci su un grande tema come questo”.
In una riflessione lanciata sui social, Venditti ha spiegato: “Venerdì scorso ho partecipato alla manifestazione per la pace che si è svolta a Fondi e, oltre al peso della missione che gli organizzatori mi hanno affidato portando l’amplificatore per i microfoni per tutta la marcia, ho avuto piacere della grande partecipazione di pubblico. Giovani, meno giovani, scuole e lavoratori, associazioni e istituzioni hanno sfilato per il centro città contro tutte le guerre, sfoggiando e sventolando solo vessilli dei Paesi nei quali è in essere un conflitto, oltre alla bandiera della pace”.
Un’attenzione sul tema che, secondo Venditti, va tenuta alta. “Credo che uno dei passaggi più tristi di questa consiliatura è stato quando una parte della maggioranza non ha voluto votare la mozione sulla pace come era stata precedentemente condivisa. L’elemento di divisione era stata la proposta di esposizione della bandiera arcobaleno, come se tale simbolo universale possa dividere, come se la pace fosse una missione di parte. In questa ottica esterna a logiche divisive, faccio un appello pubblico alla maggioranza: visto che il sindaco era in prima linea alla manifestazione, esponiamo la bandiera della pace dal Municipio o illuminiamo di arcobaleno il castello. Possiamo dividerci su priorità amministrative e visioni politiche, ma non su questo”.
La richiesta chiara del consigliere comunale di opposizione è nel dare un “segnale di unità istituzionale” chiudendo con un vero e proprio appello: “Sulla pace non ci dividiamo, vi prego”.
