Agenzia del Demanio, Ente Parco Nazionale del Circeo, Carabinieri del Reparto di Biodiversità di Fogliano e Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche hanno firmato un protocollo per la gestione e la riqualificazione del Faro sull’isola pontina
È stato sottoscritto il protocollo d’intesa per la gestione e la riqualificazione del Faro di Capo Negro sull’isola di Zannone, attualmente utilizzato in parte dalla Marina Militare e in parte dai Carabinieri Forestali. L’intesa tra l’Agenzia del Demanio, l’Ente Parco Nazionale del Circeo, i Carabinieri del Reparto di Biodiversità di Fogliano e il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per il Lazio, l’Abruzzo e la Sardegna, prevede il recupero del Faro con il consolidamento della struttura di accesso, l’efficientamento energetico, la messa in sicurezza e il restauro degli spazi interni. L’accordo definisce, inoltre, i rapporti di collaborazione tra i diversi Enti per la realizzazione degli interventi di ristrutturazione.
Il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche assumerà la funzione di stazione appaltante e curerà l’intera gestione delle opere, dalla progettazione, all’affidamento ed esecuzione dei lavori, fino al collaudo.
Al termine dei lavori, l’Ente Parco Nazionale del Circeo, che finanzia gli interventi in base alla convenzione con il Comando Carabinieri per la tutela della Biodiversità e Parchi, potrà utilizzare gli spazi consegnati in uso governativo ai Carabinieri per le proprie attività di ricerca, studio e divulgazione.
“Con questo progetto, come Ente Parco abbiamo avviato il recupero di un pezzo straordinario del patrimonio storico e paesaggistico della nostra splendida terra – afferma il Commissario Straordinario del Parco Nazionale del Circeo, Emanuela Zappone – Una iniziativa che ho inteso avviare fin dall’inizio del mio insediamento insieme al Direttore Stefano Donati, perché riteniamo abbia un grande significato e valore, trovando sin da subito la piena collaborazione e disponibilità interistituzionale. Ringrazio tutte le istituzioni e gli enti coinvolti in questo percorso volto a dare seguito a uno dei diversi progetti finanziati ma mai avviati da parte dell’Ente Parco e che meritano di essere realizzati a beneficio dell’intera collettività e del patrimonio naturalistico della nostra terra”.
“Il Provveditorato alle OO.PP. Lazio, Abruzzo, Sardegna conferma la propria vocazione ad operare anche in contesti difficili ma rilevanti, come il Faro di Zannone” – dichiara Carlo Guglielmi, Responsabile dell’ Ufficio 3 – Tecnico I per la Regione Lazio, del Provveditorato interregionale per il Lazio, l’Abruzzo e la Sardegna.
“L’impegno dell’Agenzia del Demanio è riqualificare il patrimonio pubblico in chiave sostenibile, al fine di creare valore economico, sociale, ambientale e culturale per il territorio, a beneficio dei cittadini e delle comunità locali – sottolinea il Direttore Regionale Lazio dell’Agenzia del Demanio, Maria Antonietta Brizzo – Grazie al lavoro sinergico portato avanti da tutti gli attori coinvolti riusciremo a recuperare un bene emblematico della costa delle isole pontine, riportandolo al suo antico splendore”.
Il progetto, inserito nel Programma di interventi di efficientamento energetico, mobilità sostenibile, mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici degli Enti Parchi Nazionali 2020 finanziato dal Ministero dell’Ambiente rappresenta per il Reparto Carabinieri Biodiversità di Fogliano “un’opportunità per la gestione e la riqualificazione del Faro di Capo Negro. La struttura infatti consentirà di riprendere, grazie anche alla presenza del personale Carabinieri Forestale, le attività di sorveglianza, controllo, monitoraggio e ricerca su fauna e flora già intraprese in passato. Pertanto, si condivide pienamente l’operato di tutte le istituzioni e gli enti coinvolti che si sono resi disponibili ad attuare l’iter necessario per il raggiungimento di tale obiettivo”.
Il Faro di Capo Negro si trova nella parte settentrionale dell’isola di Zannone, nell’arcipelago ponziano, all’interno del Parco Nazionale del Circeo ed è inserito nella normativa comunitaria di tutela naturalistica.