ISOLA PEDONALE A LATINA, IL PUNTO DELL’URBAN CENTER

L’isola pedonale di Latina ancora al centro dibattito, l’intervento dell’Urban Center e della associazioni del territorio

“Pensare alla realizzazione di aree pedonali attrezzate, con tutte le implicazioni e le trasformazioni che ne potrebbero conseguire, non è decidere se aprire o chiudere al traffico un incrocio (com’è il caso di cui si discute), è una scelta che coinvolge un modo di vedere la città e che può indurre cambiamenti importanti sul livello di qualità della vita.

Mentre tutto il mondo civile riflette sulle trasformazioni urbane utili a guidare le città verso la sostenibilità, la riduzione del traffico automobilistico e dell’inquinamento (anche acustico), verso la difesa dell’ambiente e la protezione della salute pubblica; mentre da ogni parte si ragiona sul benessere e sulla bellezza, sui luoghi per stare e per incontrarsi, sulla mobilità dolce (pedonalità e ciclabilità), tutte caratteristiche in grado di favorire e stimolare anche il turismo, e mentre ancora dall’Europa ci giunge il sostegno (molti milioni di euro) per stimolare ed obbligare le nostre Amministrazioni ad utilizzare le metodiche della partecipazione, cioè del confronto con i cittadini in maniera preliminare ad ogni decisione che preveda trasformazioni urbane di qualsiasi genere ed entità, pena la perdita dei finanziamenti, cosa ci si inventa a Latina, senza confrontarsi con l’opinione dei cittadini?

È evidente a tutti che le zone pedonali, quelle vere (progettate e sapientemente arredate) non qualche incrocio chiuso al traffico, sono in grado di avviare un percorso di miglioramento della qualità della vita, in direzione della città futura, e di rispondere, quindi, a tutte le domande appena poste, comprese quelle economiche, comportando anche un sicuro stimolo al turismo (specialmente se inserite in una rete di collegamenti a punti strategici del territorio), a Latina però l’argomento si tratta con l’Ordinanza che chiude la sperimentazione al 31 del mese in corso, con ritorno alla ZTL nei giorni feriali, o nei modi che si sono potuti leggere in una lunga intervista concessa al quotidiano “Latina Editoriale Oggi” dal consigliere Maurizio Galardo per l’UDC. È doveroso esporre qualche commento in merito all’articolo ora richiamato.

Intanto notiamo che non si fa alcuna menzione del questionario somministrato ai cittadini sul tema del mantenimento e ampliamento dell’isola pedonale nel corso del 2022, con 717 risposte, delle quali 675 dagli abitanti di Latina (“importante” per l’86,5%, “da rendere definitiva e attraente” per il 98,4%). Se qualcuno si fosse reso conto, non solo di quello che ci stanno chiedendo le Normative attuali (Europee, Nazionali e Regionali), ma anche del rispetto che si deve ai cittadini amministrati, ci si sarebbe presi la briga di coinvolgere la città, continuando la strada aperta dal questionario richiamato. Che, poi, nei giorni di lavoro l’affluenza risulti minore che nei giorni festivi, per un centro città privo del sostegno dell’attrazione turistica sembra un risvolto logico e normale. Si potrebbe aggiungere che quando si è di fronte a strade chiuse al traffico, non a vere isole pedonali (quindi non stabilmente arredate per la funzione), è difficile convincere le persone a scendere sul nero asfalto assolato d’estate o a passeggiare sotto la pioggia d’inverno.

Da approfondire invece, anche per capirne il senso, è l’affermazione che il consigliere fa sulla posizione culturale e sociale (dell’UDC?). Si dichiara la necessità di riportare la città al centro per rispettare la sua vocazione e per non andare contro la sua storia e la sua cultura. Cioè riaprendo al traffico veicolare, perché di questo si sta parlando nella proposta che espone il consigliere, sparirebbe il fenomeno della desertificazione del centro e si otterrebbe il risultato di rispettare la storia e la cultura della città di Latina? Interessante! Bisognerebbe comunicarlo a tutte le altre città d’Italia.

Per quanto poi riguarda l’affermazione sui commercianti che protestano (informazione fornita senza presentare alcuna ricerca), se si fosse realizzata un’indagine si conoscerebbe la situazione reale che, poi, andrebbe comunque confrontata anche con i diritti dei cittadini che oggi fruiscono del benessere apportato dalle strade chiuse al traffico e si ritroverebbero con i danni e la pericolosità che deriverebbero invece dalla loro riapertura.

Quando si pensa al futuro di una città, occorre farlo in modo strategico e puntare la visione sulla complessità delle correlazioni e dei percorsi praticabili, dall’economia alla mobilità (compresa la rete viaria), dalla cultura alla transizione ecologica, dai centri di aggregazione alla tutela dei più deboli; si dovranno considerare il turismo, la scuola, la riqualificazione delle periferie e la rigenerazione urbana, la rivitalizzazione del centro urbano (con i suoi palazzi storici, i musei, le gallerie, gli archivi e la biblioteca), il verde ed i parchi, i fiumi ed i canali, i laghi e la marina, ed ogni altro aspe”o correlato per l’intero territorio comunale (ed oltre, valutando gli interessi comuni con i territori limitrofi). È evidente che necessita uno sguardo “consapevole” e che non si può improvvisare. Si assiste invece a decisioni e comportamento nei quali non c’è traccia né di approfondimento consapevole né di confronto partecipativo.

Si chiedono fondi per celebrare il centenario dalla fondazione, cosa buona evidentemente, ma con quale città ci si avvia verso la La4na futura? E pensare che nei casse< dell’Amministrazione giacciono fin dal maggio del 2021 gli “Studi per il piano strategico della città e del territorio di Latina”, elaborata dal Ce.R.S.I.Te.S. – Università La Sapienza, a cura del prof. Alberto Budoni.

Alla città di Latina, basata sulle strategie territoriali e sulle metodiche partecipative, nel 2022 sono stati assegnati fondi europei del FESR per 2 progetti, uno regionale di € 20.300.000 in corso (anche grazie al grande lavoro svolto dalle associazioni di volontariato che hanno collaborato con la dirigenza dell’ufficio Lavori pubblici per rispondere agli obblighi europei relativi alle metodiche della partecipazione), ed un altro comunale (Latina unica città in Italia ad averlo ottenuto) di € 20.000.000, sempre obbligato alle strategie territoriali e partecipative, ma perso (non se ne conosce la ragione) nel corso dell’Amministrazione guidata, all’epoca, dal Commissario prefettizio”.

Così, in una nota, Actionaid, Aifo, Apa, Ariel, Cammino Odv, Centro Socio-Culturale Anziani Viorio Veneto, Comitato Parco Urbano Acque medie, Domus Mea, Ecomuseo Lazio Virgiliano, Italia nostra Lana, La Domus, Legambiente-Circolo Arcobaleno Pontuìino.

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