Il Comitato no al forno crematorio di Fondi di sostegno al comitato di Montasola: “Intimiditi dalla società che vuole realizzare l’impianto”
Il Comitato “No al forno crematorio di Fondi” esprime solidarietà nei confronti del comitato no forno di Montasola, nel rietino, “in merito all’indebito attacco da parte della ditta esecutrice del forno”. L’attacco, per i cittadini del comitato, si è concretizzato nella causa intentata dalla società privata nei confronti degli attivisti del comitato di Montasola.
“Conosciamo personalmente gli amici del comitato, persone squisite e disinteressate, che hanno fatto le loro battaglie civili sempre in contesti legali, facendo solo rilevare alle autorità preposte ciò che a loro avviso erano irregolarità, nell’unico interesse della comunità.
Facciamo rilevare che il comitato ha diritto di opporsi nei termini legali ad ogni livello, visto anche la stessa Regione ha preso atto della necessità di una normativa chiara sui forni, ponendo una moratoria, non chiarendo però tutti i punti, per cui si è dovuto ricorrere al parere di un dirigente, che lo ricordiamo, non ha valore normativo. Questo per chiarire in merito a quanto dichiarato dalla società esecutrice.
Ne approfittiamo per parlare anche del Forno crematorio a Fondi.
Tutti aspettano la decisione del Tar di Latina in merito al ricorso tra il Comune di Fondi e la società esecutrice.
Dal punto di vista del Comitato, qualunque sia l’esito, la situazione non cambia, in quanto il merito del contendere non è la costruzione o no del forno, ma una mera vertenza sui costi di un’opera, che lo ribadiamo, non vogliamo in quanto deleteria per il territorio, inutile e in fin dei conti neanche troppo redditizia.
Noi pensiamo che tutta la politica debba dare una risposta chiara a partire dall’attuale sindaco, dalla giunta, e da tutti gli amministratori che precedentemente hanno avallato quest’opera, in quanto non si deve scambiare una esigenza pubblica con un interesse privato e avallarlo, e la costruzione di un impianto crematorio a Fondi, nei pressi di tre scuole e di un ospedale, con quelle dimensioni, è semplicemente un interesse privato non una necessità pubblica”.