Diffamazione aggravata ai danni del Sindaco Celentano: i due indagati svolgeranno lavori socialmente utili
Arriva a conclusione con un accordo stragiudiziale tra i legali delle parti la vicende delle offese da “body shaming” che hanno coinvolto la sindaca di Latina, Matilde Celentano. Come noto, la Procura di Latina aveva chiuso le indagini a carico di due latinensi, rispettivamente di 61 e 28 anni, inviando loro l’avviso di conclusione nelle settimane scorse.
I due soggetti, accusati di aver diffamato via social la sindaca di Latina, Matilde Celentano, rischiavano entrambi (sono un uomo e una donna) di essere rinviati a giudizio e affrontare un processo per diffamazione anche in relazione alla circostanza di aver offeso un corpo politico.
Dopo aver inviato un lettera di scuse alla Sindaca, i due, tramite un interlocuzione tra i legali, hanno accettato la proposta di svolgere lavori socialmente utili.
“Nella lettera – ha spiegato oggi la sindaca direttamente dallo studio legale del suo avvocato difensore Renato Archidiacono – le due persone si sono pentite del gesto. Ho denunciato per uno scopo preciso, per lanciare un messaggio “forte”, ovvero che nessuno si deve permettere di fare commenti sull’aspetto fisico di una persona. Ci siamo riusciti. Ho deciso quindi di non proseguire il procedimento, ma di farli inserire in un percorso riabilitativo socialmente utile presso strutture che si occupano di povertà e fragilità fisica, psichica, sociale”.
L’avvocato Archidiacono ha confermato che sono in corso ulteriori accertamenti da parte della Polizia Postale per individuare altri autori: “Non e’ facile, spesso chi scrive si nasconde dietro profili difficili da identificare. A noi interessava mettere un punto con queste finalità educative, lo abbiamo fatto per tutte le persone che non hanno voce”.
A novembre scorso, la Polizia di Stato – Postale e Digos – aveva identificato e denunciato all’Autorità Giudiziaria gli autori della diffamazione aggravata ai danni della Sindaca. In particolare, lo scorso 14 ottobre, la redazione del quotidiano di informazione locale “Latina Oggi” aveva pubblicato sulla propria pagina Facebook un’intervista rilasciata dall’attuale Sindaco di Latina, Matilde Celentano, a seguito della sua partecipazione ad un evento pubblico.
Immediatamente dopo la pubblicazione del citato video diversi utenti – spiegava una nota della Questura di Latina – travalicando il diritto di critica politica e di libera espressione costituzionale garantito ad ogni individuo, avevano diffuso sul Web commenti offensivi e diffamatori nei confronti del Sindaco di Latina, la quale, vittima del cosiddetto “Body Shaming”, nel pomeriggio del 17 ottobre, aveva deciso di denunciare i fatti alla locale DIGOS tramite il proprio legale di fiducia, Renato Archidiacono.
Le indagini, condotte da personale DIGOS con il supporto della Direzione Centrale Polizia di Prevenzione, unitamente alla locale Sezione Operativa Sicurezza Cibernetica e coordinate dalla Procura della Repubblica di Latina, avevano consentito di cristallizzare i fatti e raccogliere ogni possibile elemento necessario per la ricostruzione degli episodi che avevano portato all’identificazione degli autori dei commenti diffamatori.
Tra questi, due – coloro che hanno ricevuto l’avviso di garanzia – erano stati destinatari di attività di perquisizione locale ed informatica, delegata dalla Procura della Repubblica di Latina, che aveva permesso di riscontrare l’effettivo utilizzo da parte degli indagati dei profili facebook attraverso i quali erano stati pubblicati i commenti che avevano offeso l’onore e la reputazione del Primo Cittadino di Latina.