Diffamazione aggravata ai danni del Sindaco Celentano, concluse le indagini a carico di 2 persone che rischiano il rinvio a giudizio
La Procura di Latina ha chiuso le indagini a carico di due latinensi, rispettivamente di 61 e 28 anni, inviando loro l’avviso di conclusione. I due soggetti, accusati di aver diffamato via social la sindaca di Latina, Matilde Celentano, avranno ora, come da legge, venti giorni di tempo per presentare memorie o chiedere di essere interrogati dall’autorità giudiziaria. Rischiano entrambi (sono un uomo e una donna) di essere rinviati a giudizio e affrontare un processo per diffamazione anche in relazione alla circostanza di aver offeso un corpo politico.
A novembre scorso, la Polizia di Stato – Postale e Digos – aveva identificato e denunciato all’Autorità Giudiziaria gli autori della diffamazione aggravata ai danni del Sindaco di Latina, Matilde Celentano
In particolare, lo scorso 14 ottobre, la redazione del quotidiano di informazione locale “Latina Oggi” aveva pubblicato sulla propria pagina Facebook un’intervista rilasciata dall’attuale Sindaco di Latina, Matilde Celentano, a seguito della sua partecipazione ad un evento pubblico.
Immediatamente dopo la pubblicazione del citato video diversi utenti – spiegava una nota della Questura di Latina – travalicando il diritto di critica politica e di libera espressione costituzionale garantito ad ogni individuo, avevano diffuso sul Web commenti offensivi e diffamatori nei confronti del Sindaco di Latina, la quale, vittima del cosiddetto “Body Shaming”, nel pomeriggio del 17 ottobre, aveva deciso di denunciare i fatti alla locale DIGOS tramite il proprio legale di fiducia, Renato Archidiacono.
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Le indagini, condotte da personale DIGOS con il supporto della Direzione Centrale Polizia di Prevenzione, unitamente alla locale Sezione Operativa Sicurezza Cibernetica e coordinate dalla Procura della Repubblica di Latina, avevano consentito di cristallizzare i fatti e raccogliere ogni possibile elemento necessario per la ricostruzione degli episodi in argomento che avevano portato all’identificazione di tutti e 4 gli autori dei commenti diffamatori.
Tra questi, due – coloro che hanno ricevuto l’avviso di garanzia – erano stati destinatari di attività di perquisizione locale ed informatica, delegata dalla Procura della Repubblica di Latina, che aveva permesso di riscontrare l’effettivo utilizzo da parte degli indagati dei profili facebook attraverso i quali erano stati pubblicati i commenti che avevano offeso l’onore e la reputazione del Primo Cittadino di Latina.
“Mi congratulo con la Questura di Latina, ed in particolare con gli agenti della Digos, per aver condotto le indagini che hanno consentito l’individuazione degli autori dei commenti, pubblicati sui social, offensivi nei miei riguardi. Ringrazio, altresì, la Direzione Centrale Polizia di Prevenzione e locale Sezione Operativa Sicurezza Cibernetica per il supporto alle investigazioni e la Procura della Repubblica di Latina che ha coordinato le indagini. Il 17 ottobre scorso, per tramite dell’avvocato Renato Archidiacono, ho formalmente denunciato il body shaming subito in più occasioni, con offese sul mio aspetto fisico, per altro alterato dalle cure a cui mi sono sottoposta per un tumore al seno. Ho voluto denunciare gli haters per dare un segnale forte a difesa di tutte le donne che subiscono simili attacchi che possono incidere pesantemente sulla loro serenità e sull’equilibrio psico-fisico con conseguenze gravissime”. Era quanto affermato dal sindaco di Latina Matilde Celentano in merito alla denuncia.