INSEGUITI PER LE VIE DI ANZIO: CONCESSI I DOMICILIARI AI TRE LATINENSI

Arrestati con arnesi da scasso dopo una rocambolesca fuga: i tre latinensi fermati ad Anzio hanno svolto l’interrogatorio di convalida

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Velletri, all’esito dell’interrogatorio, ha convalidato l’arresto dei tre latinensi arrestati dalla Polizia ad Anzio lo scorso 7 marzo al termine di un prolungato inseguimento. Ad ogni modo, dopo l’interrogatorio, il gip ha concesso ai tre latinensi la misura meno afflittiva dei domiciliari rispetto al carcere.

I tre hanno cercato di scappare dalla polizia e, alla fine, nella fuga, si sono scontrati contro un’auto, una Renault Scenic. Rocambolesco è stato l’inseguimento per le vie di Anzio, finito in località Miglioramento. Nel corso di un servizio attivato dalla polizia a seguito di diversi furti segnalati nella zona, una volante ha notato la vettura sospetta, con a bordo 4 persone.

Alla vista dei poliziotti i quattro sono fuggiti. Ne è nato un inseguimento che da Miglioramento è passato per la Nettunense che i fuggitivi hanno percorso contromano. I quattro si sono poi infilati in un grande parcheggio di una palestra in via Prebenda, cercando di scappare, ma sono andati a sbattere contro un’auto guidata da una donna che è stata poi portata ospedale con ferite guaribili in pochi giorni.

Ferito anche un poliziotto a cui è stata rotta una gamba con calci e pugni. I quattro infatti hanno abbandonato l’auto e sono scappati a piedi. Tre di loro, però, sono stati fermati: si tratta per l’appunto dei tre latinensi di 22, 39 e 30 anni, e residenti a Latina: Angelo e Samuele Magrini, oltreché a Guglielmo Leone. Sono stati arrestati con l’accusa di resistenza e lesioni. La quarta persona è riuscita a scappare.  

Negli zaini dei tre, gli agenti hanno trovato oltreché a cacciaviti e altri arnesi da scasso, walkie talkie funzionati e spray al peperoncino. Nell’auto è stata trovata anche una targa finta. Le indagini vanno avanti per capire se ci sono stati altri reati a loro carico e per rintracciare il quarto componente della banda.

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