INSEGUE GLI ARBITRI CON L’AUTO, TAGLIA LA STRADA E SEQUESTRA IL CELLULARE: 2 ANNI DI SQUALIFICA PER L’ALLENATORE DI CISTERNA

Squalificato fino al 31 dicembre del 2026: l’increscioso episodio che ha riguardato l’allenatore dell’under19 Andrea Bruzzese

Dovrà stare fermo praticamente due anni Andrea Bruzzese, l’allenatore della squadra di calcio a 5 dell’under19 della squadra A.S.D. Conit Calcio di Cisterna. La vicenda che lo ha coinvolto è accaduta alla fine del match perso fuori casa con l’AMB Frosinone per 3 a 2.

È il giudice sportivo a comminare la squalifica che inibisce Bruzzese ad allenare fino al 31 dicembre 2026. “Al termine della gara – si legge nella motivazione – protestava nei confronti dell’arbitro ponendosi
di fronte la porta di ingresso dello spogliatoio impedendogli l’ingresso col proprio corpo, desistendo da tale comportamento solo grazie all’intervento del Presidente della società che lo allontanava a forza”.

Non pago, Bruzzese “all’uscita dall’impianto avvicinava nuovamente il direttore di gara minacciandolo ed una volta che gli arbitri avevano abbandonato l’impianto di gioco, a bordo del proprio autoveicolo ed in compagnia di un altro dirigente della Società, si metteva all’inseguimento del veicolo su cui viaggiavano gli arbitri cercando in più occasioni di affiancarlo per bloccarne la corsa. Dopo vari tentativi riusciva nell’intento tagliando la strada all’autoveicolo condotto dall’arbitro, costringendolo ad arrestare la marcia. Una volta sceso dal proprio mezzo si avvicinava all’abitacolo dell’autovettura condotta dall’arbitro e riusciva a strappare con la forza dalle mani il telefono all’arbitro, impedendogli così di chiamare le forze dell’ordine”.

Bruzzese, inoltre, “dopo aver sequestrato il telefono all’arbitro lo consegnava al dirigente che era seduto nel proprio veicolo, trattenendo in questa condizione entrambi gli arbitri per oltre 30 minuti, impedendogli di riprendere la marcia col proprio mezzo. Trascorsi 40 minuti dall’arresto forzoso della marcia veniva convinto dal direttore di gara a restituirgli il telefono ed a liberare la strada, permettendogli di raggiungere la più vicina caserma dei carabinieri, dove venivano esposti i fatti alla presenza di tutti i soggetti coinvolti. Una volta espletata la denuncia gli arbitri riuscivano a fare rientro in tarda serata presso le proprie abitazioni scortati dai carabinieri”.

Un episodio che non avrà solo risvolti sportivi, ma anche di natura penale, vista la denuncia sporta dagli arbitri.

Articolo precedente

GIORNO DEL RICORDO, LA COMMEMORAZIONE A FONDI

Articolo successivo

RISCHIO IDROGEOLOGICO, INTESA TRA UNINDUSTRIA LATINA E CONSORZIO DI BONIFICA

Ultime da Cronaca