INIZIATIVA ANTI-GENDER AL TEATRO DI LATINA, PD: “SOLDI PUBBLICI PER UN EVENTO ORIENTATO”

Campagna e Majocchi
Campagna e Majocchi

Campagna e Majocchi (PD): “Foyer del D’Annunzio per l’on. Sasso: soldi pubblici e politiche culturali che seguono direzioni non chiare”

Il gruppo consiliare del Partito Democratico ha presentato un’interrogazione formale per fare piena luce sulla decisione dell’Amministrazione di ospitare, nel Foyer del Teatro D’Annunzio e con risorse pubbliche a supporto, la presentazione del libro dell’on. Rossano Sasso, dal titolo “Il gender esiste, giù le mani dai nostri figli”. 

“La domanda è semplice, quasi banale nella sua evidenza – spiegano Valeria Campagna, Capogruppo PD in Consiglio Comunale a Latina e Leonardo Majocchi, Consigliere Comunale PD Latina – come si arriva a destinare un teatro pubblico, un service tecnico, personale e comunicazione istituzionale a un evento di questa natura, e con quale valutazione di interesse culturale per la città? Perché la cultura è un bene serio. E Latina ha diritto a sapere se il proprio teatro viene assegnato per merito, per qualità o semplicemente per convenienze e conoscenze. 

A rendere il quadro ancora più opaco si aggiungono elementi tutt’altro che marginali: tra questi, il coinvolgimento di una casa editrice che negli ultimi anni è stata pubblicamente accusata — da organi di stampa nazionali e da vari rappresentanti istituzionali — di diffondere testi riconducibili a filoni xenofobi e, in alcuni casi, oggetto di contestazioni per presunti elementi di antisemitismo. Ci limitiamo a chiedere perché il Comune non abbia ritenuto necessario valutarle prima di concedere spazi pubblici, logistica e patrocinio a un’iniziativa sostenuta anche con risorse della collettività. O, se le abbia effettivamente valutate, quali considerazioni abbia svolto in merito. 

Non pretendiamo che ogni evento simile ospitato nel Teatro Comunale entri nella storia della letteratura (in questo caso non correremmo alcun rischio) ma pretendiamo che siano chiari i criteri con cui vengono scelti. Il problema, non a caso, è più profondo: si inserisce in una gestione della politica culturale cittadina che appare sempre più guidata dall’improvvisazione e non da criteri trasparenti.

Non è un caso che ancora oggi manchino chiarezza e regole certe sull’utilizzo del Teatro Ponchielli, con conseguenze evidenti per associazioni, scuole e operatori culturali. La sensazione è che il sistema culturale del Comune viva in una sorta di zona grigia permanente: la Commissione Cultura quasi non discute nulla; la Sindaca interviene solo nelle conferenze stampa e le decisioni operative sembrano maturare altrove, senza confronto né indirizzo politico.

Gli spazi si concedono secondo criteri non chiari. Le risorse pubbliche si spendono secondo direzioni ancor meno chiare e dal quantomeno dubbio interesse pubblico. E la città resta a guardare, chiedendosi legittimamente chi decide, come decide e sulla base di quali criteri.

Per questo chiediamo ufficialmente alla Sindaca, tramite un’interrogazione:

  • quante proposte sono arrivate per questa rassegna;
  • perché sia stata scelta proprio quella dell’onorevole Rossano Sasso;
  • ⁠quante risorse pubbliche sono state destinate alla sua realizzazione;
  • e se sia stata svolta una minima verifica di opportunità culturale e istituzionale prima di assegnare il Foyer del D’Annunzio.

Non vorremmo doverci rassegnare alla narrazione — purtroppo diffusa anche tra molti operatori — di politiche culturali ridotte a un sistema di favori e passerelle. Siamo certi che la sindaca Matilde Celentano vorrà fugare ogni dubbio, offrendo alla città la chiarezza che al momento manca”.

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