Aggredita e picchiata dal compagno infermiere: esasperata la donna telefona ai Carabinieri, l’uomo interrogato dal Giudice
Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giorgia Castriota, ha ascoltato, nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia, l’infermiere 50enne che, il primo dell’anno, avrebbe tentato di soffocare la compagna a Latina. L’uomo ha sostenuto di essere rientrato a casa dopo il turno in ospedale e di aver reagito ai comportamenti della donna la quale le avrebbe tirato contro una bottiglia di vetro per questioni di gelosia.
Al che, si sarebbe innescato una serie di reazioni che avrebbe poi portato al donna a fuggire e chiamare i Carabinieri. Il Gip Castriota ha, però, avvalorato la tesi dei Carabinieri e della Procura, convalidando l’arresto del 50enne originario di Sezze ma residente a Latina disponendo per lui il carcere. L’accusato è difeso dall’avvocato Ceccano.
Secondo la ricostruzione dei Carabinieri della Sezione Radiomobile di Latina, è durato circa due anni l’incubo della donna di Latina che aveva intrecciato una relazione sentimentale con l’infermiere (in servizio all’Ospedale “Santa Maria Goretti” di Latina), già gravato da un precedente di violenza nei confronti dell’ex moglie per cui aveva scontato la sua pena ai servizi sociali.
La donna, la sera del 1 gennaio, al culmine dell’ennesima aggressione, aveva avuto la forza di telefonare ai Carabinieri che, in seguito, sono intervenuti con la Sezione Radiomobile pronta a localizzare l’uomo. Una telefonata ai militari dell’Arma drammatica in quanto la donna ha chiesto espressamente di non registrare la telefonata proprio perché terrorizzata da quel compagna che l’aveva colpita anni prima per la premura con cui aveva accudito in ospedale un parente.
La donna, che sarebbe stata minacciata anche con un coltello, era riuscita scappare via in auto a Capodanno e a raggiungere la stazione di Latina Scalo dove sono arrivati sia il compagno che i Carabinieri. È a quel punto che il 50enne si è consegnato ai militari dell’Arma.
La donna, soccorsa dai militari e dal 118, presentava sul corpo diversi lividi e ed era in uno stato di choc che, in realtà, nascondeva non solo lo spavento dell’ultima aggressione ma due anni di sottomissione all’uomo, comprese le aggressioni e i maltrattamenti. Nell’ultimo episodio, avvenuto, come detto, l’1 gennaio, l’uomo avrebbe tentato di soffocare la donna con uno straccio.
E in questi anni, peraltro, la stessa donna aveva provato a rivolgersi a un centro anti-violenza, non trovando il coraggio di denunciare tutto alle forze dell’ordine, come non risulta abbia fatto neanche in questa ultima circostanza.
Ad ogni modo, stavolta, la donna è riuscita ad avvertire i Carabinieri della Compagnia di Latina che sono stati pronti a intervenire e spezzare un incubo che continuava da troppo tempo.