INCIDENTE MORTALE A BORGO PODGORA: SI INDAGA PER OMICIDIO STRADALE

Strade pontine insanguinate: proseguono le indagini per omicidio stradale dopo la morte dei due giovani di Borgo Podgora

È il sostituto procuratore della Repubblica di Latina, Giuseppe Bontempo, a coordinare le indagine sull’incidente stradale che ha causato la morte lo scorso 1 agosto dei due giovani di Borgo Podgora: i cugini Christian Granella (15 anni) e Gabriele Parcesepe (18 anni). Ad essere indagato epr omicidio stradale il conducente 19enne della Toyota Ch-R su cui viaggiavano i due giovani. Il ragazzo, che era amico dei due deceduti, è stato interrogato dagli inquirenti e nell’indagine risultano indagati altri due giovani che, quella sera, furono coinvolti nell’incidente. Nutrito lo stuolo di legali nominati dagli indagati:si tratta degli avvocati La Starza, Bianchi, Addonizio, Amadei e De Mauri.

Christian Granella
Christian Granella

Commozione e tanta gente lo scorso 5 agosto nella chiesa di Santa Maria di Sessano a Borgo Podgora per il funerale dei due adolescenti morti lo scorso 1 agosto. A celebrare il triste evento è stato Don Enrico Scaccia, già parroco del borgo, che ha ricordato i due adolescenti.

Una vicenda terribile accaduta nella serata dell’1 agosto, poco dopo la mezzanotte e mezza. A morire i due giovani in Strada Acque Alte, ossia la strada che unisce Borgo Piave a Cisterna di Latina, passando per Borgo Podgora. L’incidente si è verificato a non molta distanza dalla rotatoria di Borgo Piave.

L’incidente, come noto, è avvenuto tra una microcar guidata da un adolescente di 16 anni che percorreva Strada delle Acque Bianche la quale ha impattato violentemente contro la Toyota Ch-R, dove viaggiavano Gabriele e Christian, che sopraggiungeva dalla strada principale in direzione Borgo Podgora. Lo scontro è stato terribile: i due mezzi hanno impattato su di un fianco in maniera violenta, facendo sì che la Toyota finisse contro un albero che si trova sul lato della strada, per poi ribaltarsi. La carambola dei due mezzi ha coinvolto anche altre due auto – Una Nissan Qashqai e una Lancia Ypsilon – che sopraggiungevano.

Sul posto si sono recate due ambulanze del 118 e un’automedica, i Vigili del Fuoco che hanno materialmente estratto i corpi dalle lamiere dell’auto e la Polizia Stradale di Aprilia, insieme ai colleghi della Squadra Volante di Latina. Altre tre persone – gli altri giovani che viaggiavano sull’auto insieme ai due deceduti – sono rimaste ferite, per poi essere dimessi dall’ospedale Santa Maria Goretti. Peraltro tra i coinvolti anche un giovane che qualche mese prima era stato coinvolto in un altro terribile incidente su Via del Lido.

La ricostruzione dell’incidente è stata affidata alla Polizia Stradale, coordinata dal sostituto procuratore di Latina, Giuseppe Bontempo, che ha disposto la perizia cinematica e l’esame autoptico per stabilire con esattezza le cause della morte dei due giovani. Il fascicolo d’indagine è stato aperto ipotizzando il reato di omicidio stradale a carico del 19enne, amico delle vittime, che conduceva la Toyota. Secondo la ricostruzione della Polizia Stradale, il 19enne non avrebbe potuto guidare l’auto di quella cilindrata poiché patentato da maggio scorso. Tuttavia, se in un primo momento la patente gli è stata ritirata, ora il ragazzo ha ottenuto di nuovo il documento di guida.

Dopo l’incidente, sono risultati sin da subito In buone condizioni, il 16enne alla guida della microcar, così come il conducente (27 anni) della Nissan Qashqai e la ragazza alla guida della Lancia Ypsilon.

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