Inchiesta “Porta Napoletana”. Le forze di minoranza chiedono chiarezza immediata e nessuna zona d’ombra
“La situazione che si sta delineando a Terracina a seguito dell’imponente indagine, firmata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, denominata “Porta Napoletana”, eseguita dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina,che vede cinque soggetti raggiunti dalla misura cautelare e diversi indagati, è grave e allarmante.
Le notizie emerse dall’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, che ipotizzano un rapporto tra politica e ambienti della criminalità organizzata, non possono essere archiviate con dichiarazioni generiche o con un silenzio istituzionale che rischia di aggravare ulteriormente il clima di sfiducia dei cittadini nei confronti della politica e delle istituzioni.
Le dichiarazioni rilasciate dal Sindaco Giannetti, improntate a un garantismo formale ma prive di una reale consapevolezza politica della gravità della situazione, ci lasciano davvero esterrefatti.
Forse non si coglie – o non si vuole cogliere – fino in fondo la portata di quanto accaduto: qui non è in discussione soltanto la posizione giudiziaria di singoli soggetti che dovranno rispondere delle loro condotte, ma la credibilità delle istituzioni comunali e della politica nel suo complesso.
Leggi anche:
CAMORRA E VOTI, GIANNETTI SCARICA DE GREGORIO CON UNA GIRAVOLTA: “SI DIMETTA”
Questo allarme diventa ancora più serio se si considera che la città di Terracina è chiamata, oggi, ad assumere decisioni strategiche e delicatissime, dossier “pesantissimi” che riguardano l’appalto rifiuti da 100 milioni di euro, l’assegnazione delle concessioni balneari in ottemperanza alla direttiva Bolkestein, il riassetto urbanistico della città a seguito della revisione della legge regionale 7/2017, la gestione dei servizi cimiteriali, il riordino delle occupazioni di suolo pubblico.
Insomma scelte decisive che muovono ingentissimi interessi economici, incidono profondamente sul futuro della città e che, proprio per questo, devono essere sottratte a qualsiasi sospetto di condizionamento, influenza o opacità.
In un momento così delicato, l’amministrazione Giannetti appare incapace di seguire una linea chiara, lasciando emergere troppe zone d’ombra che rischiano di sovrapporsi pericolosamente al quadro delineato dall’inchiesta in corso, nella quale – secondo le ipotesi investigative – emerge un pericolosissimo punto di contatto tra politica e sistema camorristico attraverso i soggetti oggi indagati.
Per questo motivo chiediamo che il Sindaco venga immediatamente in Consiglio Comunale a riferire alla città, chiarendo pubblicamente l’estraneità sua, dell’intera Giunta e degli uffici comunali rispetto a qualsiasi ipotesi di coinvolgimento, diretto o indiretto, in pratiche di scambio politico-mafioso emerse dall’indagine e finalizzate all’ottenimento di utilità estranee all’interesse pubblico.
Il Sindaco deve convincere la città della propria estraneità e di quella della sua amministrazione.
In caso contrario, le dimissioni diventano un atto politico necessario e dovuto. Alla politica non è consentito il silenzio. Alla politica non è consentito essere ambigua. La politica deve essere trasparente, chiara, senza alcuna zona d’ombra.
Annunciamo fin da ora che, in assenza di risposte chiare, puntuali e immediate, non resteremo in silenzio, bensì valuteremo di ricorrere alle autorità sovracomunali competenti per fare piena luce sulle vicende amministrative della città, nel rispetto sia della legalità sia della trasparenza e dell’onorabilità delle istituzioni cittadine”.
Così, in una nota, i consiglieri comunali d’opposizione, Gabriele Subiaco (Europa Verde), Pierpaolo Chiumera e Daniele Cervelloni (Partito Democratico) e Alessandro di Tommaso, Barbara Cerilli e Giuseppe Masci (Progetto Terracina).
