INCHIESTA SPIAGGE A SABAUDIA, L’OPPOSIZIONE CHIEDE UN CONSIGLIO AD HOC SU SECCI

Inchiesta spiagge a Sabaudia, l’opposizione chiede la convocazione di un consiglio comunale ad hoc sul caso del vice sindaco

I consiglieri comunali di minoranza Vincenzo Avvisati, Simone Brina, Immacolata Iorio, Enzo Di Capua, Maurizio Lucci, Giancarlo Massimi e Paolo Mellano chiedono un consiglio comunale ad hoc dopo l’articolo de La Repubblica che dava conto di una indagine a carico del vicesindaco di Forza Italia, Giovanni Secci.

Secci, che nella giornata odierna ha comunicato ufficialmente di ritenersi sereno rispetto alle notizie di stampa uscite sul suo conto, sarebbe stato coinvolto in una inchiesta condotta dalla Procura di Latina che coordina le attività dei Carabinieri forestali del Nipaaf di Latina. Le ipotesi di reato sarebbero quelle di omissioni d’atti d’ufficio e e violazioni di natura ambientale.

Secci, in qualità di geometra e tecnico, avrebbe presentato una Scia per conto dell’imprenditore Carlo Scavazza, proprietario del lotto di duna dove sorge il chiosco “Maui” che si occupa anche di noleggio ombrelloni e sdraio. Secondo quanto scrive il quotidiano romano, Scavazza avrebbe provato a ottenere, raggiungendo l’obiettivo, il noleggio – businness molto ambito sul litorale pontino da Latina fino al sud pontino – servendosi di una Scia presentata in Comune dallo stesso vicesindaco, in questo caso nominato procuratore speciale della società Alinnia, che gestisce il chiosco “Maui”.

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La Scia è stata presentata lo scorso anno, ossia quando Secci era già vice sindaco e il Comune di Sabaudia non avrebbe mosso un dito, ragion per cui ad essere indagata, oltreché a Secci e Scavazza, ci sarebbe anche la dirigente delle attività produttive, Concetta Pennavaria. La stessa Scia sarebbe stata presentata quest’anno sempre a firma di Giovanni Secci.

L’opposizione, alla luce delle notizie sul numero due del sindaco Alberto Mosca, ritiene indispensabile e urgente un dibattito in Consiglio Comunale così da chiarire la situazione.

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